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Platini: «La Juve ha fatto il suo lavoro, nel calcio esistono i CICLI. Su Thiago Motta e il mercato…» – VIDEO

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Michel PLATINI:"Nel cuore sempre la Juve. Non torno come dirigente" | evento fond. 'Vialli e Mauro'

Michel Platini, storico ex numero 10 della Juve, ha così parlato dell’annata dei bianconeri e non solo: le sue dichiarazioni

Presente all’evento della fondazione di Vialli e Mauro, ha parlato così l’ex Juve Michel Platini.

EVENTO – «E’ una bella occasione venire qui, ci sono tanti motivi. C’è Torino, c’è Massimo, Luca, ci sono tante ragioni di venire qui a Torino».

COME VEDE LA JUVE – «Ha finito terza, oggi quello che è importante è qualificarsi per le coppe e quindi ha fatto il suo lavoro. Non ha fatto grandi cose non essendo campione ma ha fatto quello che doveva fare. Poi ci sono cicli dove le società vanno meno bene e altri dove vincono. A me non è dispiaciuta».

THIAGO MOTTA – «Non lo conosco come allenatore. Come giocatore è stato un bel giocatore».

ACQUISTI IMPORTANTI – «Ha bisogno di soldi per quello. Non sono dentro poi, non so».

NON SI ESCE MAI DAL CALCIO – «Sono stati cinque anni meravigliosi qui. Si stava benissimo. Poi ho fatto tanti gol e la gente si ricorda bene di me. Tornare qui è sempre un piacere, sono tornato per i 100 anni degli Agnelli ed è sempre un piacere. Quello che abbiamo fatto da giocatori rimane per la vita, voi sete qui per trasmetterlo alle nuove generazioni. Almeno devono servire a qualcosa i giornalisti».

CALCIO ITALIANO – «A livello di club sta tornando importante. A livello della Nazionale non so, non la conosco molto bene. A livello delle qualificazioni mondiali prestazioni negative, poi avete vinto l’Europeo».

SUPERLEGA E CAMBIAMENTI – «I giudici decideranno se cambiare o no. Non penso però che non possiamo non cambiare. La legge Bosman non è stata una bella legge ma ha cambiato tutto. Oggi ci sono giocatori da tutto il mondo nel calcio, è la vita. Altre competizioni? I giocatori non possono stare fuori da queste nuove cose che possono arrivare. Superlega? Non posso dire niente, ma è normale che arrivi. Se i giudici dicono che possono arrivare arriverà. Sono anni che i club vogliono organizzare le loro cose da soli. Dire si o no non cambia niente, poi si farà. Se arriva la Superlega arriverà però con tre divisioni».

RICORDO DI VIALLI – «Vialli è stato sempre un ottimo ragazzo, tranne quando giocava a golf contro di me…quando l’ho conosciuto meglio l’ho valutato molto bene. Ha creato questa cosa con Massimo Mauro (la Fondazione Vialli e Mauro, ndr), ha lasciato qualcosa di bello nella sua vita. Mi fa piacere partecipare a ciò che ha lasciato, alla sua eredità».

EX GIOCATORI CHE ALLENANO I GRANDI CLUB – «Sì ma alla fine vince Ancelotti. Il mondo gira, gli allenatori invecchiano, ne arrivano altri, arrivano altri presidenti di società e fondi che vogliono creare qualcosa di nuovo».

PERCHE’ VINCE SEMPRE ANCELOTTI – «Perchè è bravo. Ancelotti vince sempre perché è al Real Madrid, se lo mettiamo al Nancy non so, non penso che vincerebbe».

FAVORITA AGLI EUROPEI – «Per ciò che vedo Francia, Portogallo e Inghilterra sono le squadre che hanno i mezzi per vincere. Poi c’è la Germania che gioca in casa, con Spagna e Italia che possono arrivare in fondo».

TORNARE NEL MONDO DEL CALCIO – «Io conosco i dirigenti di ieri e oggi, la loro preoccupazione è di fare sempre più denaro. Dunque faranno delle competizioni per fare denaro, io ho sempre avuto l’ambizione di fare le competizioni per dare un po’ di gioia al pubblico e fare delle belle competizioni, e quando tu fai belle competizione alla fine arrivano i soldi».

CONSULENTE DELLA JUVE – «No, non voglio più stare in un club, non faccio parte di un club da quando ero vicepresidente del Nancy negli anni ‘90, non sono più allenatore da 40 anni, non sono calciatore da 45 anni. Ci sono tante cose da fare per il bene del calcio, se trovo qualcuno che la pensa come me posso aiutarlo».

LA JUVE HA UN POSTO NEL SUO CUORE – «Sì sì sempre. Lo dico in Italia, quando sono in Francia dico Nancy (ride ndr.)».

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