Platini: «Yildiz faccia COME ME, la Juve non mi ha MAI richiamato. Scudetto, Superlega e Agnelli: io la penso COSI'»
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Platini: «Yildiz faccia COME ME, la Juve non mi ha MAI richiamato. Scudetto, Superlega e Agnelli: io la penso COSI’»

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Michel Platini, storico ex numero 10 della Juve, ha parlato così di alcuni temi di attualità in casa bianconera: le dichiarazioni

Michel Platini ha parlato così di Juve e non solo nella sua intervista alla Gazzetta dello Sport.

LA NUOVA CHAMPIONS – «Sì, ma non mi piace. Quella bella era a 32 con i gruppi, ma Ceferin ha ceduto ai club».

SUPERLEGA – «No, ma un giorno, non so se tra cinque o venti anni, ci sarà. I club erano tutti d’accordo, ricorda? Torneranno d’accordo. E la Corte ha detto che il monopolio Uefa e Fifa è finito. Tutto è cominciato con la Bosman: non mi piace, ma ormai c’è».

INFANTINO – «Infantino aveva detto che mi avrebbe aspettato, ‘quando Michel torna gli lascio il posto’, poi la Fifa mi ha fatto causa penale. Sono stato fuori dal calcio, non potevo neanche fare da autista al presidente. Sa quello che ho passato ingiustamente?».

ANDREA AGNELLI PRESIDENTE- «Forse si è comportato un po’ da tifoso. Ero contentissimo del ritorno della Famiglia alla Juve. John Elkann lo conosco poco: il futuro dipenderà dal suo amore per la Juve».

LA JUVE L’HA RICHIAMATA? – «No, mai».

ALLEGRI  – «Puntavo su Allegri? Sì, però temo non avesse i giocatori giusti».

YILDIZ – «Gli auguro tutto il meglio per il bene della Juve e del calcio. Sia un 10 come me, un creativo, uno di quelli che inventa. Si ispiri a Bellingham, a Messi, a Zidane, non posso dire a me perché non mi ha visto giocare, non era nato… E stia al centro».

THIAGO MOTTA – «Allora Motta è un intenditore di calcio. Lo conosco, era al Psg, bel giocatore, uomo intelligente. Dovunque è andato ha fatto bene. Giusto puntare su di lui. Gli piace un calcio offensivo e spettacolare. L’allenatore giusto per gestire questa transizione e far partire un ciclo vincente e giovane».

JUVE DA SCUDETTO – «Calma, un bambino vuole vincere sempre, ma un po’ di alternanza fa bene al calcio. Lo so che quattro anni senza scudetto sono tanti, ma anche dopo di me è successo. Poi si torna a vincere. La Juve si è resa conto di non poter rivaleggiare con Real, City, Psg, non ha più i mezzi di arabi e altri proprietari, quindi deve creare un grande collettivo. Oggi i ds sono importanti come gli allenatori».

INTER CON TANTI DEBITI – «Se vinci sei il più forte. L’Inter è una bella squadra. Però gli amici juventini mi dicono che hanno tanti debiti».

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