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Pogba e gli Usa nel destino (un anno dopo): la Juve ha bisogno di lui

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Pogba e gli Usa nel destino (un anno dopo): la Juve ha bisogno di lui. Il francese spera nel rilancio in tournée

E’ iniziata ieri la tournée negli Usa della Juve che vedrà anche Pogba all’opera. L’America è nel destino del giocatore francese non solo per motivi calcistici. Il centrocampista, infatti, è molto legato agli Stati Uniti dove trascorre quasi ogni anno le sue vacanze insieme alla famiglia. Pure nelle settimane prima dell’inizio del ritiro alla Continassa Pogba ha scelto di passare le ferie negli States. Riavvolgendo il nastro a un anno fa, poi,

Pogba è diventato ufficialmente un nuovo giocatore della Juve (per la seconda volta in carriera) l’11 luglio del 2022 dopo 6 anni al Manchester United, di cui l’ultimo con appena 27 presenze all’attivo in maglia Red Devils. Accolto come una sorta di “figliol prodigo” ritornato a casa, le aspettative della Juve e dei tifosi sul francese erano altissime. A lui il club ha assegnato la maglia numero 10 lasciata libera da Dybala. Su di lui Allegri puntava tanto come cardine di un centrocampo forte e tecnico. In lui riponevano tantissime speranze i tifosi che sognavano di rivedere quel Pogba che nel 2012, a soli 18 anni, fece letteralmente impazzire lo Stadium a suon di gol e giocate da urlo.

Il fato, però, non ha decisamente visto di buon grado il ritorno del Polpo in bianconero. E proprio un anno fa, nella tournée della Juve negli Usa, iniziarono quei problemi che Pogba si è portato dietro praticamente per quasi tutta la stagione tra infermeria, operazione e ricadute. La stagione horror del francese partì dalla lesione al menisco laterale durante i primissimi giorni in America. Era il 25 luglio 2022. Pogba decise di non ricorrere immediatamente all’operazione chirurgica, ma di svolgere una terapia conservativa. La scelta non diede i risultati sperati e solo il 5 settembre si sottopose all’intervento. Quando il rientro sembrava più vicino, ecco lo stiramento alla coscia. Addio Mondiale e addio alla prima parte di stagione con la Juve. Ad inizio febbraio uno stiramento all’inguine allunga la degenza del Polpo.

Bisogna aspettare il derby col Torino del 26 febbraio per vedere Pogba iniziare la sua seconda avventura alla Juve. I guai, però, non finiscono perché alla fine della stagione (chiusa anzitempo per un infortunio alla coscia alla prima da titolare contro la Cremonese, il 14 maggio) il numero 10 colleziona appena 161 minuti in 10 presenze.

Un anno dopo, Pogba ha una voglia matta di rifarsi di tutto il tempo perduto. Non a caso è rientrato alla Continassa una settimana prima dei compagni per lavorare e recuperare al meglio dall’ultimo problema fisico. Neppure durante le vacanze si è mai fermato, come testimoniato da innumerevoli foto e video pubblicati sui suoi social. Dalla nuova tournée in America, quindi, può davvero iniziare la seconda, vera avventura di Pogba in bianconero.

Resta da capire quanto Allegri potrà utilizzarlo nelle tre amichevoli contro Barcellona, Milan e Real Madrid. Lo rischierà per verificare a che punto è il suo percorso di recupero o lo lascerà lavorare tranquillamente? Già nella notte, quando la Juve affronterà i blaugrana, si potrà sapere di più. Quel che è certo è che Allegri, la società e tutti i tifosi, ora più che mai, si aspettano di rivedere presto il vero Pogba. La nuova stagione può essere davvero quella del rilancio se il francese riuscirà a ritrovare la condizione fisica migliore.

Per lui, poi, dopo la rottura del club con Bonucci si può prospettare anche un ruolo da leader dello spogliatoio visto che l’ex United è ormai l’unico reduce del ciclo di trionfi targati Conte-Allegri. In campo, poi, nei 161 minuti della passata stagione ha comunque dimostrato di aver colpi e qualità che pochi giocatori hanno in Serie A, segno evidente di quanto possa fare ancora la differenza. Un centrocampo con lui, Rabiot e Fagioli sarebbe tra i primi in Italia. A patto che continui a rifiutare le avançes arabe e a dimostrare che la Juve può davvero fare affidamento su Pogba. Perché la Vecchia Signora, ora più che mai, ha bisogno del suo numero 10.

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