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L’insostenibile peso di Pogba, cosa farà la Juve dopo l’ennesimo infortunio?

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In casa Juventus sorge spontanea una domanda dopo l’ennesimo infortunio di Paul Pogba: cosa succederà ora?

Finita ancora prima di iniziare, la stagione di Paul Pogba è stata un calvario senza precedenti, il presente è compromesso con dubbi di un certo peso anche sul suo futuro. La nostalgia ha giocato un brutto scherzo un po’ a tutti: a partire dal centrocampista e i tifosi, convinti che bastasse tornare a respirare l’aria di Torino per ritrovarsi, scacciando i fantasmi, fino all’ex dirigenza, che non ha avuto il minimo dubbio nel puntare sul francese, a costo di sacrificare Paulo Dybala. Doveva essere l’uomo copertina, e invece le sue tappe al JMedical sono diventate una costante in una stagione da incubo, già conclusa in anticipo. Ad ogni ripartenza un passo falso, pochi sorrisi e una serie di mazzate da far stramazzare anche il campione più equilibrato del mondo. Ma il problema è che Paul già da tempo aveva iniziato progressivamente a perdere il suo equilibrio, prima fisico poi mentale. Alle prese con una serie di eventi che difficilmente capitano in una carriera, condensati nel suo annus horribilis. L’ultima partita da titolare risale al 16 aprile 2022, in maglia United, prima della Cremonese.

Un lungo inseguimento condizionato da guai fisici più o meno gravi, quasi inspiegabili. Così come è difficile trovare una spiegazione logica alla brutta storiaccia che lo ha visto protagonista mesi fa: un tentativo di estorsione dei suoi amici d’infanzia, con minacce armate e il coinvolgimento del fratello. Una vicenda che lo ha provato emotivamente, e che lo ha portato probabilmente a dubitare di tutto e tutti, fino al “marabutto” mai provato nei confronti di Mbappé, che ha lasciato strascichi (ancora adesso) nel ritiro della nazionale francese. Il caso Pogba Francia è diventato un caso clinico a Torino, con la lesione al menisco esterno a fine luglio, il tentativo di evitare l’inevitabile con le terapie conservative per rincorrere un Mondiale perso in partenza. Poi l’operazione a inizio settembre e una serie di guai muscolari in serie preoccupanti. Come se quel menisco avesse improvvisamente minato l’equilibrio fisico perfetto e armonioso di Paul, portando a una serie di scompensi e ricadute muscolari che rischiano di minare una delle carriere più luminose del calcio recente. Domanda senza risposta: Pogba tornerà quello di prima? Se lo augura la Juventus, che nel frattempo riflette sulle ultime strategie di mercato e inizia a pianificare il futuro. Quanto meno rischiosa la scelta di non rinnovare Dybala (un altro fisico fragile, ma forse meno di Pogba) per la nostalgia di un passato più lontano del previsto, perché quel ragazzino francese spettacolare sbocciato con Conte e diventato uomo con Allegri, tra un gol da 35 metri e un duello all’ultimo canestro con Max a Vinovo, non c’è più. Ora c’è un campione ferito, fuori in lacrime con la maglia sul volto dopo appena 20 minuti in campo contro la Cremonese, e ai box per almeno 20 giorni a causa della lesione di basso grado del retto femorale della coscia sinistra.

Dallo stiramento alla coscia a fine ottobre, alle noie muscolari che lo hanno tenuto fuori per tutto febbraio. Poi ancora un mese out tra marzo e aprile per un guaio agli adduttori, fino al nuovo maledetto stop. «Su la testa, Paul» il messaggio dei tifosi fuori dal JMedical, ma ad ogni colpo basso diventa sempre più difficile rimettersi sulle gambe. Con la paura di un nuovo stop dietro l’angolo e l’angoscia di non tornare più quello di prima. L’altro grande problema di Pogba è un contratto da top player, 4 anni a 10 milioni a stagione, bonus compresi. Cifre alte che diventano astronomiche se messe a confronto dei 161 minuti giocati in questa stagione. Al Polpo rimangono 3 anni di contratto, alla Juve la speranze di un recupero che al momento sembra più una corsa ad ostacoli contro il tempo.

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