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PUNTO A CAPO – A Roma il primo banco di prova per Pirlo in panchina
Pirlo alla prova Roma, per confermare l’ottima prestazione contro la Samp e per la classifica. Con più di un dubbio in attacco
Chissà se e quanto avrebbe spostato gli equilibri il trasferimento di Dzeko a Torino, al di là del bosniaco lo scontro diretto dell’Olimpico sarà una sfida particolare anche per Andrea Pirlo, il primo stress test della sua carriera da allenatore. Da giocatore ne ha vissuti moltissimi e decisi parecchi, stavolta è diverso perché dovrà trasmettere tutta la sua esperienza e le sue idee a chi scenderà in campo. Si è già preso la Juve senza forzare i tempi o alzare la voce ma con le idee chiare, rimettendo semplicemente gli uomini e le idee al centro del progetto, contro la Roma si capirà se oltre l’entusiasmo e la novità c’è anche tutto quello che si è visto contro la Samp: una difesa solida, un gioco coinvolgente, un centrocampo equilibrato, e un attacco che segna e diverte. Non è più la Juve senza forma e colore di Sarri, ma nemmeno ancora quella che sogna Pirlo, ancora più frizzante e scintillante.
Ci sarà modo di arrivare al tridente, magari nel 3-4-3 per esprimere al massimo tutto il potenziale offensivo, in questo momento la squadra ha bisogno di certezze e stabilità. Il 3-5-2 è una filastrocca a memoria che Bonucci e Chiellini recitano ad occhi chiusi, in mezzo al campo Pirlo dovrà guidare la maturazione di McKennie e insegnare tempi e astuzie del mestiere a Rabiot, con Ramsey sempre più in proiezione offensiva, in attesa del momento giusto per lanciare Arthur. E poi c’è il puzzle dell’attacco; tanti campioni e nessuno rassegnato alla panchina. Ronaldo c’è sempre, Kulusevski si è meritato la riconferma ma Dybala e Morata scalpitano, la concorrenza stimola e motiva, ma da domani Pirlo dovrà iniziare a fare delle scelte.