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PUNTO A CAPO – Il rumore dei nemici e il silenzio della Juve
Il dibattito si scalda e nella settimana più delicata della stagione saltano i nervi e volano accuse. Mentre la Juventus attende in silenzio
Lo stile Juventus, prima di tutto, sempre e comunque. Nella settimana più delicata della stagione calcistica Juve e Inter prendono posizione, non in campo come avrebbero dovuto, ma nel dibattito politico e sportivo che ha di fatto spaccato il Paese e il campionato, e ognuna lo fa a modo suo. L’Inter alza la voce, Marotta e Dal Pino si rimbalzano accuse e responsabilità pubblicamente e reiteratamente, i nerazzurri rifiutano la proposta di giocare lunedì 2 marzo e osteggiano il rinvio al 13 maggio, visto il calendario intasato con fino a 9 partite in un solo mese. La ciliegina sulla torta è il durissimo attacco social del presidente Steven Zhang alla Lega di Serie A, nella persona di Dal Pino. Definito «un clown, incapace di tutelare gli interessi del calcio e dei calciatori».
Parole forti dal rumore quasi assordante nella discussione calcistica e politica dai toni sempre più esasperati. Con un’eccezione: la Juventus. Le uniche parole saranno quelle di Sarri oggi pomeriggio, per presentare la vigilia di Juventus Milan. Nessuna dichiarazione del presidente Agnelli, non una parola dei dirigenti, nonostante la grande incertezza, le decisioni e i dietrofront sulle date e le limitazioni delle prossime partite bianconere, dal Milan in Coppa Italia all’Inter in campionato. La società bianconera sceglie la via del silenzio, non perché goda di maggiori tutele rispetto alle altre ma semplicemente perché in questo momento fomentare isterismi e polemiche è chiaramente controproducente, e rischia soltanto di danneggiare ancora di più il prodotto calcio. Il pallone è ferito ma ancora in piedi, lo stile Juventus invece più vivo che mai.