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PUNTO A CAPO – Juve, le uniche due soluzioni possibili al caso Emre Can

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Il 2020 di Emre Can è iniziato in salita e così rischia di perdere gli Europei. O torna protagonista oppure le strade si separeranno

Zero minuti in Coppa Italia contro l’Udinese, dopo essere stato escluso dalla lista Champions e aver visto il campo solo a sprazzi in campionato. Il 2020 di Emre Can è iniziato sulla falsariga di un 2019 improvvisamente in salita da quando è arrivato Maurizio Sarri in panchina. L’incompatibilità tecnica con l’idea di gioco del nuovo allenatore ha spinto l’ex Liverpool ai margini del progetto, e dal ritiro della Germania, in più di un’occasione, Emre Can non ha nascosto la sua delusione per il momento in bianconero. A metà stagione è tempo di bilanci e riflessioni per gestire una situazione spinosa, e ci sono solo due soluzioni per il futuro.

La prima sarebbe quella di reintegrare il centrocampista nel progetto di squadra, inserendolo in lista Champions (al posto di Khedira), responsabilizzandolo e facendogli ritrovare quella fiducia che fino ad ora è mancata in campo. Un colpo di spugna sugli ultimi sei mesi per ricominciare da zero. La seconda ipotesi invece è quella della rottura definitiva, con una cessione a gennaio o peggio ancora sei mesi da “fuori rosa” alla Mandzukic, opzione che le due parti vorrebbero scongiurare a tutti i costi. Ma continuare così è altrettanto controproducente, anche per le legittime ambizioni del ragazzo che vuole a tutti i costi una maglia per i prossimi Europei. Una cessione porterebbe nelle casse della Juve una sicura plusvalenza (visto che è stato preso a parametro zero nel 2018) e lo sgravio di uno stipendio importante. La partita di Emre Can è appena cominciata.

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