Rabiot su Twitch Juve: «Rimanere è stata una scelta di cuore»
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Rabiot su Twitch Juve: «Rimanere è stata una scelta di cuore. Allegri ci teneva tanto, voglio riportare il club dove merita»

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Adrien Rabiot, centrocampista della Juve, interviene sul canale Twitch del club bianconero. Le sue dichiarazioni

Il contratto in scadenza il 30 giugno, le tante voci di mercato, e alla fine il rinnovo. Adrien Rabiot ha scelto ancora la Juve, per un’altra stagione, rafforzando il suo matrimonio con i bianconeri. Questo pomeriggio, alle 15.00, il centrocampista francese è intervenuto alle ore 15.00 sul canale Twitch bianconero. Juventusnews24 ha seguito LIVE le sue parole.


SOPRANNOME CAVALLO PAZZO – «Sì, mi piace il cavallo come animale. È un animale forte, che corre sempre, anche intelligente».

VIDEO ANNUNCIO DEL RINNOVO – «Sì, c’è anche il gol a San Siro che è il mio preferito. Per questo anche il video è bello».

CHI DELLA JUVE LO HA CONVINTO A RIMANERE – «Non è un segreto, il mister ci teneva tanto. Mi ha parlato tanto quest’anno per rimanere qui alla Juve, anche mentre stavo in vacanza mi ha mandato tanti messaggi. In primis il mister, poi alcuni compagni di squadra. Tutti hanno parlato bene: Giovanni Manna, Federico Cherubini è straordinario. Tutti nello staff mi hanno mostrato tanto amore, quindi direi soprattutto il mister ma anche gli altri mi hanno mostrato tanto amore».

EURO 2024 IMPORTANTE PER LA SCELTA DI RIMANERE – «Ovviamente è importante, ho preso tutte queste cose in considerazione anche il fatto di non sapere cosa c’è da altre parti».

TIFOSI – «L’aiuto e il supporto dei tifosi è importante, è stato importante l’anno scorso. Tutto l’anno ho ricevuto tanti messaggi di supporto, di aiuto. Devo dire che per un giocatore è importantissimo questo. In una squadra, in una città ci aiuta tanto. È stato anche il mio allenatore importante nella mia scelta. Ho un buon rapporto con i tifosi, mi fermo sempre fuori dalla Continassa per fare due o tre chiacchiere. Per me è importante avere un buon rapporto calciatori-tifosi. Siamo tutti insieme, difendiamo gli stessi colori. Anche per loro sentirsi più vicini al calciatore è importante».

MEGLIO CAPELLI LEGATI O SCIOLTI IN CAMPO – «Quando sono troppo lunghi, meglio legati. Mi piace in entrambi i modi ma mi piace di più averli legati. Mi sento più a mio agio».

GOL – «Ho fatto tanti gol quest’anno, è una cosa che mi piace. Come ho sempre detto ho fatto anche una buona stagione due anni fa, giocando tante partite. Solo che cambiano il numero di gol e assist, ma io penso che puoi fare una buona stagione senza fare tanti gol e assist. Il calcio non è solo questo, ma è ormai è diventato così: se non fai 10/15 gol sei un giocatore scarso. Il calcio lo vedo diversamente, ma comunque sono contento di aiutare la squadra».

LEADER E WEAH – «Dopo 4 anni qui sono tra i più anziani, possiamo dirlo. In carriera, 5 anni in un club sono tanti. Ora ho un ruolo diverso, sono più esperto. Anche per questo la società mi voleva per aiutare i giocatori più giovani, anche dimostrare sul campo, dare l’esempio perché abbiamo tanti giocatori giovani. Ho parlato con Timothy, gli ho detto che qui si lavora tanto, vogliamo vincere. Lui è un ragazzo bravo, ha capito dove è atterrato quindi tutti i giovani devono capire che qui bisogna lavorare per crescere. Con lui parliamo francese, parla bene francese».

CAPIRE L’ITALIANO DI ALLEGRI – «All’inizio era un po’ difficile, adesso lo capisco meglio».

WEAH – «Ho parlato poco con Timothy perché è arrivato pochi giorni fa ma parleremo più avanti. Gli ho detto che qui è un club particolare, ma anche i giocatori giovani che tornano dai prestiti lo hanno capito e hanno visto che qui ci sono tante pressioni. Ogni partita la devi vincere, ci sono pressioni che ti aiutano però anche a crescere, a dare il 100%. Per un calciatore la Juventus è un passo importante a livello di lavoro, di mentalità».

RIMANERE ALLA JUVE CON UN OCCHIO ALLA NAZIONALE – «La scelta di rimanere è per aiutare la Juventus, ma anche un occhio alla Nazionale francese. Il mio posto chiaramente non è garantito, ma giocare in un posto in cui si conosce può aiutare».

PARLA CON DESCHAMPS DELLA JUVE – «Si, noi abbiamo un bel rapporto. Per lui la Juventus è un top club, parliamo spesso della Juventus. A lui anche piace il lavoro duro, per questo sa cosa vuol dire lavorare e giocare per la Juventus, l’importanza di vestire questa maglia. Abbiamo questa cosa in comune».

SOGNI DA BAMBINO – «Ho sempre voluto fare il calciatore. In mente avevo soprattutto la Nazionale, giocare per il mio Paese è una cosa incredibile per me. A livello di club non avevo in mente qualcosa in particolare ma volevo arrivare in alto, dare il 100% e soprattutto mi piacerebbe vincere la Champions. È una cosa che voglio fin da bambino, farò di tutto per arrivarci. Con la Juventus».

MEGLIO MEZZALA DESTRA O SINISTRA – «Mi piace di più a sinistra perché sono mancino, le cose vengono più naturalmente. In passato ho giocato anche mezz’ala destra, mi trovo bene. Non cambiano tante cose».

PERCHE’ ALLEGRI E’ COSI’ SPECIALE PER LUI – «Il mister ha capito chi sono, cosa posso dare sul campo. Mi lascia anche questa libertà, mi ha spinto tanto dall’inizio, due anni fa, a fare gol anche in allenamento. Me lo ha sempre detto. Ancora oggi me lo dice sempre. Per me è stato importante a darmi la fiducia di andare sempre avanti, continuare a giocare di partita in partita e avere questi numeri. È un allenatore per me incredibile, anche con i giocatori giovani si prende il tempo di fare le cose, di spiegare. Per questo è molto importante».

ALLEGRI SI E’ COMPLIMENTATO CON LUI DOPO I 10 GOL – «Sì ma lui sa quello che posso fare. Quando faccio buone cose non mi dice hai fatto bene, dice potevi fare qualcosa in più. Questo mi piace. Non ho bisogno di un allenatore che mi dice bravo, preferisco un allenatore che mi spinge a fare di più e dare di più. Ho fiducia in me stesso. Mi trovo bene con lui».

NUMERO 25 – «Non c’è una storia particolare, quando ho iniziato al Psg non c’erano tanti numeri liberi. Ho iniziato con il 31, era un numero per giocatori giovani. Dopo 1/2 anni il 25 era libero quindi l’ho preso e poi non l’ho più lasciato. Ho fatto tutta la carriera fino ad oggi con questo numero, sono molto legato. Non lo cambi? No no, potete andare a prenderlo».

QUALE MAGLIA GLI PIACE DI PIU’ – «Direi più la maglia bianconera, ma anche l’altra maglia è bella. Bianconera con il giallo mi piace di più».

CON CHI SI TROVA MEGLIO – «È difficile, sono tanti giocatori. Sono legato tanto a Cuadrado, anche con i più giovani come Iling, parliamo bene insieme perché parla anche francese lui. Ho un buon rapporto con tutti i giocatori, siamo un bel gruppo. Non c’è una persona in particolare».

RAPPORTO CON I GIOVANI – «C’è un rapporto come con gli altri, solo che sul campo e fuori devo avere un atteggiamento per dimostrare di essere un esempio per loro. Dentro lo spogliatoio parliamo normalmente, con loro così come con i più esperti. Per i giovani dobbiamo essere un esempio sul modo di lavorare, sul modo di comportarsi dentro e fuori dal campo. Io sono arrivato ed ero il più giovane, ma ho sempre avuto un buon rapporto con i più anziani. Per questo voglio aiutare al massimo i più giovani».

RIVALSA DOPO DUE ANNI SENZA TROFEI – «Le ultime due stagioni senza trofei sono state difficili. Io sono venuti qui per vincere, è un grande club che ha sempre vinto, vincerà anche in futuro. Due anni senza trofei sono tanti per una società come la Juventus. L’obiettivo quest’anno è vincere, sono rimasto anche per questo: trascinare la squadra a vincere campionato, coppa. Riportare la Juve dove merita di essere. Sono arrivato qui, giocavamo la Champions e vincevamo la Scudetto, quindi voglio tornare a vivere queste emozioni».

TOURNEE’ NEGLI USA – «Sono contento, siamo contenti di andare in America per lavorare bene e fare il lavoro che dobbiamo fare. Poi torniamo per iniziare il campionato, non vedo l’ora di cominciare. Siamo carichi per la nuova stagione, siamo pronti a dare tutto. Spero di avere tutto il supporto per la squadra, per noi voi tifosi siete importanti. Spingere nella stessa direzione tutti insieme».

ALLA JUVE E’ A CASA – «Casa vuol dire che io mi trovo bene qui, mi sento bene qui. Quando vai da altre parti non sai cosa troverai. Qui ho trovato un ambiente che mi piace, la gente qui dentro e fuori è straordinaria. È stata una scelta col cuore. Non volevo lasciare tutto questo. Il lavoro non è finito qui per me, ci sono tante cose da fare, che possiamo anche migliorare. Io penso di poter ancora crescere. Per questi motivi sono rimasto».

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