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Ranieri a Sky: «I giocatori mi hanno detto che sulla punizione del primo gol Chiesa non è stato toccato»

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Ranieri a Sky: «I giocatori mi hanno detto che sulla punizione del primo gol Chiesa non è stato toccato». L’intervista

Ranieri ha concesso un’intervista a Sky Sport dopo il pareggio del Cagliari con la Juve per 2-2.

L’ANALISI – «Con la Juve finche non fischia l’arbitro c’è sempre da stare sul chi vive. I due gol erano evitabilissimi. Il primo su una punizione che vorrei vedere, i giocatori mi hanno detto che (Chiesa ndr) non è stato toccato e poi l’autogol. E stato veramente un peccato, noi abbiamo fatto una buona partita, non potevamo dare di più onestamente. Se prima di questo trittico ci avessero detto che avremmo fatto 5 punti non ci avremmo creduto. Faccio i complimenti ai miei giocatori. Non è finita, dobbiamo lottare e essere più concentrati perché quelle piccole cose non vanno bene».

RAMMARICO AUTOGOL – «Il pallone perso, l’autogol ci sta non è da colpevolizzare. Dovevamo spazzare via, mancava poco. quando gli altri sono disperati e sono una signora squadra bisogna adeguarsi».

OBIETTIVO SALVEZZA – «Alla fine ognuno ha quel che si merita. noi ci meritiamo questo. Siamo partiti con un handicap, ci siamo ripresi nell’ultimo mese e mezzo e dobbiamo completare l’opera. I tifosi e questa gente e questa isola lo meritano».

CHI E’ IL RIGORISTA – «Litigato no…io so che son tutti e due rigoristi. A Mina avevo detto che se capita un rigore lo batteva lui. Ooi ho visto Gaetano che mi guardava e gli ho detto fate voi».

L’EPISODIO DELLA PUNIZIONE DEL PRIMO GOL – «Era per capire i miei giocatori, mi hanno detto che non l’hanno toccato. Io dico che più bugiardi dei giocatori sono solo gli allenatori…».

ANCORA SULLA PUNIZIONE – «Dico sempre alla barriera di non girarsi, di non aprirsi perché senno dopo il portiere non può farci più nulla. Peccato ma io vedo sempre il bicchiere mezzo pieno».

LA PRESTAZIONE DEL CAGLIARI – «Mi porto via l’orgoglio, la determinazione dei miei giocatori, la qualità, hanno rispettato le consegne contro gente che la palla la fa cantare e non è facile. Un conto è provare in settimana, ma poi quando hai davanti campioni che possono risolvere le gare con una giocata… Io sono molto soddisfatto della prova dei ragazzi e rammaricato perché con due punti in più non eravamo salvi, ma più vicini. Non molliamo, questa gente merita».

QUOTA SALVEZZZA – «Non è che faccio dei calcoli. Ci sono determinati scontri diretti, se li prende una squadra li leva all’altra. A 36-37 dovrebbe esserci la salvezza».

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