Hanno Detto
Raspadori: «Pronto per un club come la Juve. Vi svelo cosa sta succedendo»
Giacomo Raspadori, obiettivo di mercato della Juve, ha parlato del suo possibile passaggio in bianconero: le dichiarazioni
Lunga intervista di Giacomo Raspadori ai microfoni della Gazzetta dello Sport.
PRONTO PER LA JUVE – «Assolutamente sì. Non posso negare di essere contento che si faccia il mio nome per un trasferimento alla Juve o ad altri grandi club. La mia ambizione è arrivare a giocare lì, a quel livello. E se ci riuscirò sarà merito del Sassuolo, società che mi ha fatto crescere sotto ogni aspetto».
CARNEVALI – «Lo ringrazio. Sono parole che fanno tanto piacere e mi rappresentano perché grazie alla mia famiglia ho messo sempre davanti a tutto le qualità umane, il rispetto, i valori. Papà Michele e mamma Roberta mi hanno insegnato che il talento serve, ma da solo non porta a nulla: sono le doti morali a fare la differenza. In famiglia nessuno ha messo pressione a me e mio fratello Enrico che è più grande e gioca in Eccellenza. Devo molto a loro e alla mia fidanzata Elisa».
EREDE DI DYBALA – «È un motivo di orgoglio essere accostato a lui e che si pensi a me come suo erede. Paulo ha una qualità impressionante. In comune abbiamo il gusto e la tendenza a legare il gioco. Dietro al centravanti lui è bravissimo e anche io mi trovo molto bene: alle spalle di Scamacca cerco spazi invitanti e mi diverto. Sono cresciuto come centravanti e mi piace ancora fare il 9, però in questo ruolo sono al centro del gioco».
TITOLARITA’ IN DUBBIO ALLA JUVE – «No, guadagnarsi le cose giorno dopo giorno mi piace. Non ho mai dato nulla per scontato. Amo faticare per raggiungere le cose».
COMPAGNI DI NAZIONALE – «Qualche battuta la fanno, ci sta. Ma non mi chieda quali… Con i compagni di Nazionale più esperti parlo molto, chiedo consigli e cerco di imparare. A Coverciano vado presto in palestra, ma Giorgio e Leo sono lì sempre prima di me. Allora capisci perché sono arrivati in alto, cosa difficile, e ci sono rimasti per tantissimi anni, cosa difficilissima».
CHAMPIONS – «Guardandola in tv ti accorgi della differenza. Ed è quella la manifestazione che ambisco a giocare. Io mi sento pronto per velocità di pensiero e se la testa va veloce ci metti meno ad adattarti ai ritmi e all’intensità».
ISPIRAZIONI – «Aguero, Tevez, Rooney: attaccanti che corrono, campioni con la garra. La garra è fondamentale perché ti spinge oltre i limiti».