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Rayden: «Il mio amico Morata tornato alla Juve per amore dei tifosi» – ESCLUSIVA

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Marco Richetto, in arte Rayden, rivela i retroscena del ritorno di Alvaro Morata alla Juventus

Marco Richetto, per quasi tutti Rayden – noto rapper della scena torinese e italiana – ha raccontato in esclusiva a JuventusNews24.com alcuni retroscena del ritorno di Alvaro Morata alla Juventus. I due sono legati da un’amicizia fraterna maturata nel corso della prima esperienza bianconera di Alvaro.

Marco, sinceramente: te lo aspettavi il ritorno di Alvaro a Torino?
«Nessuno se l’aspettava. Gli avevo scritto ad agosto e lui mi aveva accennato solo a un paio di telefonate, sondaggi. Credo che non ci credesse nemmeno lui. Sabato scorso per la prima volta mi ha parlato di possibilità concrete. È stato fatto tutto molto in fretta e la sua voglia ha fatto la differenza». 

Anche perché è stata bagarre fino alla fine con i vari Dzeko, Suarez e compagnia
«Ma la Juve alla fine ha preferito lui. Il calcio non si fa con le figurine, ma con idee ed equilibri. Non puoi fare un attacco con due punte di 34 anni: come fai a pressare? Sarebbe soltanto Fantacalcio. Quando vedo i tifosi della Juve che rimpiangono Dzeko mi strappo gli occhi: non so se vedano le partite o giochino solo a Football Manager».

Il rapporto con Pirlo com’è?
«C’è grande e reciproca stima a livello professionale. Sono stati compagni di squadra, e questo è molto importante. Pirlo si ricorda ancora del suo impatto brutale nelle gare di Champions…».

Questa diceria che il suo rapporto con Ronaldo non sia dei migliori è vera?
«Una cavolata, Alvaro ha grande rispetto di Cristiano».

Ma un po’ teme la concorrenza di CR7 e Dybala?
«No, perché ci sarà spazio per tutti. È un anno particolare in cui ci saranno tanti impegni ravvicinati. Ci sono le cinque sostituzioni e Alvaro può cambiare la partita anche a gara in corso. La Juventus aveva bisogno almeno di un altro attaccante. Guardate cosa è successo lo scorso anno con Higuain…»

Lo Juventus bis era davvero il suo desiderio più grande? Lo abbiamo visto felicissimo
«Ci teneva tantissimo, guardate lo sforzo economico che ha fatto. Rinunciare ai soldi non è facile nemmeno quando ne hai tanti».

Infatti ci avevi raccontato che Morata avrebbe rinunciato persino all’intero stipendio per la Champions con la Juve…
«Tutto vero, a parlare sono i fatti. Madrid era casa sua, aveva tutto lì e ciò nonostante è voluto tornare a Torino. Credo abbia fatto la differenza l’amore che ha ricevuto dalla città e dai tifosi della Juventus. Lui ha questa grande voglia di regalare la Champions ai tifosi bianconeri e vuole rimettersi in gioco, anche a costo di perderci economicamente».

La Juve ha fatto un affare a prenderlo?
«Sì, bisogna fare i complimenti alla società. Credo che in generale sia un bel segnale per l’ambizione della squadra: era difficile spostare un giocatore di questo calibro in un mercato così disastrato. Per me Alvaro è un fuoriclasse, è andato in doppia cifra in tutti i campionati in cui è andato».

E tu sei contento per lui?
«Moltissimo, mi fa piacere sapere che il suo terzo genito nascerà a Torino, questo sicuramente rafforzerà ulteriormente il suo legame con Torino. Io gli ho regalato quella canzone (“Vamos Alvaro” ndr) per il suo matrimonio con Alice. È una canzone che mi è venuta dal cuore, a cui sono profondamente legato. Ho visto che molti tifosi sono tornati ad ascoltarla: sarebbe bello poterla sentire anche allo Stadium… Chissà».

Si ringrazia Marco Richetto (in arte Rayden) per disponibilità e cortesia mostrate in occasione di questa intervista

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