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Reichart ribadisce: «La Superlega non è morta. Agnelli? Voleva essere qui»

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Bernd Reichart, amministratore delegato di A22, promotrice della Superlega, è tornato a parlare della nuova competizione europea

Bernd Reichart, amministratore delegato di A22, a supporto della Superlega, a margine della colazione di Nueva Economia Forum insieme a Florentino Perez, presidente del Real Madrid, e Joan Laporta, presidente del Barcellona (assente Agnelli), ha commentato così le parole dell’avvocato generale della Corte di Giustizia dell’UE sulla competizione europea. Le parole riprese da MARCA.

QUELLA DI IERI E’ STATA UNA BATOSTA «La Superlega non è affatto morta. È molto viva. Vogliamo migliorare il calcio e per questo dialoghiamo con tutte le parti. Vogliamo ripristinare l’entusiasmo e fornire una struttura economica maggiormente adeguata».

PARERE AVVOCATO UE – «È un parere non vincolante. La UEFA non può essere tutto allo stesso tempo. È un giudice e un partito. Regolamenta e ammette o meno la partecipazione. Qualcosa di incredibile. Decide chi accede al mercato o meno. Stiamo lavorando su tale opinione. Deve aprire il mercato e stabilire alcune regole. Il rapporto lo ammette».

TEBAS «Ogni volta che parla il presidente de LaLiga, impariamo di più sul nostro progetto. Parla anche di un formato quando non è così. Continua a parlare di un progetto chiuso quando non è così. Il consiglio generale parla apertamente che è legale giocare, creare e partecipare ad altre competizioni. Nessuno parla di non giocare nei campionati nazionali. Non capisco il presidente de La Liga».

POSIZIONE DI AGNELLI – «Avrebbe voluto essere qui».

MESSAGGIO AI CLUB«Non escludiamo niente e nessuno. I club hanno capito che questo caso può cambiare il sistema sportivo in Europa. È incredibile che lo sport sia fuori dalla legge sulla concorrenza. Non può essere che le squadre debbano correre con tutti i rischi e loro con niente. Incredibile che ci siano club che partecipano a competizioni chiuse o quasi come l’Eurolega e dicono che la Superlega è esclusiva, quando non è così. Oggi è un progetto europeista».

MESSAGGIO A CEFERIN «La UEFA crede che siano le Nazioni Unite. Ci sono competizioni che mettono in discussione la propria legalità e si adattano ai tempi attuali».

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