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Remino: «Scirea era un grande amico. Ricordo una volta negli Stati Uniti…»
Valerio Remino, ex fisioterapista della Juve, ha parlato di Gaetano Scirea nell’intervista esclusiva rilasciata a Juventus News 24
Dal 1974 al 1988, la storia della Juve fu scritta con un inchiostro indelebile da Gaetano Scirea. Bandiera, leggenda in maglia bianconera, lo storico difensore ha lasciato un ricordo denso di emozione in tutti coloro che, da vicino, l’hanno vissuto dentro e fuori dal campo. Tra questi c’è Valerio Remino, ex fisioterapista della Juve dal 1980 al 1994, che ha raccontato un aneddoto speciale su Scirea. LEGGI L’INTERVISTA ESCLUSIVA INTEGRALE
«Ho vissuto più con lui che con mio fratello quando ero alla Juve. Ancora adesso è con me tutti i giorni, perché nel mio studio ho una sua fotografia del 1989. Man mano che passa il tempo, quando arrivano i giovani calciatori accompagnati dai loro genitori, chiedono ‘Chi è questo giocatore?’, e il padre e la madre rispondono ‘È stato un grandissimo campione della Juventus’. Spero che quando cresceranno leggeranno chi è stato Scirea… Di lui ho un bellissimo ricordo, è stato un grande amico. L’aneddotto che ricordo è legato alla nostra trasferta negli Stati Uniti del 1981. Da bambini, sia io che Gaetano, avevamo due sogni nel cassetto: il mio era quello di vivere l’esperienza all’interno di una navicella spaziale, il suo di recitare una preghiera sulla tomba del presidente John Fitzgerald Kennedy. Quando andammo a Washington, per la partita contro la Nazionale americana, avevamo qualche ora libera. Scirea mi accompagnò a visitare il centro spaziale della NASA, mentre io andai con lui alla tomba di Kennedy. Conservo ancora delle fotografie di quei momenti…».