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Ronaldo, anche il capodanno è Cristiano

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Parte subito in salita la gara della Sampdoria. In discesa quella della Juve e di Cristiano Ronaldo. Giusto il tempo di accomodarsi allo Stadium ed è già un boato di gioia. E non di razzismo

Ultimo giro di campionato prima della pausa invernale. Poco più del primo per le lancette dell’orologio sincronizzate sul terzultimo pranzo dell’anno. E aspettandolo, ci si gode allo Stadium il “lunch match” che chiude il girone d’andata e che mette faccia a faccia Juve e Sampdoria. Pronti via ed è gol. E non poteva che inventarselo Cristiano Ronaldo. Un gol, ma anche il solito spettacolo nello spettacolo: stop del pallone in area di rigore, finta, tiro a giro sul secondo palo, rimbalzo di capodanno e palla che gonfia la rete. E qui oltre al risultato cambia anche la musica. Perché comincia lo show con Ronaldo che inizia ad esultare correndo verso la bandierina del corner. Braccia attaccate al corpo, leggero slancio in avanti, sguardo oltre se stesso, sorriso smagliante in attesa del salto e del boato del pubblico. Attenzione. Non “buuuu”, ma la stessa parolina senza la consonante. E nulla a che vedere con simil cori offensivi. Un boato di gioia marchio di fabbrica del “rispolveratore” del senso di appartenenza bianconera. Cristiano Ronaldo, appunto.

Una festa, insomma. Per tifosi, ultras, bambini, mamme, nonni e chiunque fosse allo stadio. Forse anche per i sostenitori doriani che quello spettacolo lo hanno potuto rispettare dal vivo senza sentirsi offesi. Se non dal gol che poi Quagliarella ha pareggiato alla mezzora. Anche se avrei da ridire non più su gli arbitri, neppure sul Var, ma decisamente sulla regola riguardante il fallo di mano. Riguardatevi il tocco (involontario e naturale) di Emre Can e capirete che la mia non è partigianeria bigotta. Ma torniamo all’esultanza di Ronaldo. Allo spirito gioioso che scatena in chiunque abbia a cuore i nostri colori. E facciamone uno spot. Del tifo a favore. Sempre e comunque. Perché il nero e il bianco sono i colori più belli da colorare con la bellezza delle vittorie.

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