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Rui Costa sicuro: «Pirlo genio, farà una carriera pazzesca da allenatore»
L’elogio di Rui Costa a Pirlo: «Andrea è un genio del pallone e se riuscirà a trasmettere le sue idee ai giocatori, farà una carriera pazzesca»
L’icona Manuel Rui Costa, asso portoghese di Milan e Fiorentina tra le altre, ha concesso una lunga intervista a Tuttosport in cui ha parlato anche dei suoi ex compagni di squadra Pirlo e Gattuso:
PIRLO CONTRO GATTUSO – «Prima di tutto mi dispiace che non siano al Milan e siano rivali dei rossoneri… A parte questo, è bello vedere Andrea e Rino alla guida di due big. Nel loro caso è molto più che una sfida tra ex compagni: Pirlo e Gattuso sono amici, autentici fratelli. Pronostico? Il risultato non lo so, ma sono sicuro che si abbracceranno prima della partita. Non riesco a immaginarli che discutono a bordo campo. E anche dovesse succedere, al novantesimo sarebbero amici come prima. Ai tempi del nostro Milan erano sempre insieme ed era una risata continua con loro».
SORPRESO? – «Avendo giocato e vinto con loro, mi sembra tutto normale. Pirlo e Gattuso stanno rispecchiando quello che erano da giocatori. Si tende a pensare che Rino fosse soltanto grinta e corsa, ma era molto di più. È stato uno eroe sì, ma anche molto intelligente: per compensare ed equilibrare un centrocampo di trequartisti (Pirlo, Seedorf e Rui Costa, ndr) devi essere bravissimo a capire i momenti della partita. E questa qualità, Rino, la sta confermando in panchina: il suo Napoli è un mix di calcio di qualità ed equilibrio».
PIRLO – «Il calcio di Pirlo, che è stato un campione con una mentalità offensiva, ma sempre equilibrato. Andrea è un genio del pallone e se riuscirà a trasmettere le sue idee ai giocatori, farà una carriera pazzesca anche da allenatore. Sono convinto che sarà così».
TANTI GIOCATORI OFFENSIVI – «Ho visto e non mi sono meravigliato conoscendo come intende il calcio Andrea. Oltretutto Pirlo ha vissuto in prima persona l’esperienza del Milan di Ancelotti dove lui, ex numero 10, passò in regia, con accanto un altro trequartista come Seedorf, Gattuso e io dietro alle punte. In quello che sta facendo alla Juventus, al di là del sistema di gioco diverso, rivedo l’idea che c’era nel nostro Milan di far coesistere i giocatori di qualità. Adesso siamo ricordati per la Champions del 2003, ma la prima volta che Ancelotti ci provò così in allenamento, ricordo che ci guardammo stupiti tra noi. E i commenti erano tutti del tipo: “Ma come facciamo a giocare così?” Invece… (risata)».
PIRLO E CR7 – «Consigli? Non ne ha bisogno. Andrea è stato un campione, sa come ragionano i big e soprattutto conosce perfettamente quello di cui hanno bisogno gli attaccanti per esaltarsi in campo. Pirlo, prima da trequartista e poi da regista, era fenomenale nel servire le punte e di conseguenza parte avvantaggiato con Cristiano. E poi, nonostante quello che si pensi all’esterno, due campioni come Pirlo e Cristiano i problemi li risolvono e non li creano. Sono una coppia di geni del calcio. Sono convinto che Ronaldo si troverà bene come con Zidane. Zizou, come Andrea, da giocatore sapeva esattamente di cosa avevano bisogno le punte e infatti ha gestito alla grande CR7».
RONALDO – «La sorpresa sarà quando Cristiano smetterà di giocare così e di segnare gol favolosi. Fra 300 anni si parlerà ancora di Ronaldo, è unico: ha mantenuto lo stesso livello in squadre diverse, campionati differenti e in Nazionale. Ha 35 anni, ha vinto tutto e più volte. Eppure contro la Roma correva da tutte le parti, non ci stava a perdere, voleva segnare. Quando si pone un obiettivo, lo raggiunge. E conoscendolo bene, sono convinto che lui, oltre allo scudetto, voglia conquistare a tutti i costi la classifica marcatori, che finora gli è sfuggita. E ovviamente la Champions. Mi sembra molto felice. Anche perché se non stai bene in una squadra, di certo non fai delle prestazioni e dei gol come quello di Roma. Per me Cristiano arriverà a 40 anni al top, senza dubbio».
MORATA – «Bene. Alvaro è uno che si muove tanto e questo sicuramente è di aiuto per Cristiano. Fidatevi di me: tutti sognerebbero di far coppia con il più forte del mondo, anche solo per il vantaggio di avere maggiori spazi. Morata ha già giocato con Ronaldo al Real Madrid e, se non ricordo male, in quell’annata realizzò 20 reti, suo record personale».
CHIESA – «Se dovesse lasciare la Fiorentina, sarebbe bello vederlo nell’altro mio ex club: il Milan. Viola, rossoneri e Benfica sono le mie squadre del cuore».
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