Il capitano della Juventus Women e della nazionale Sara Gama ha parlato delle differenze tra calcio maschile e femminile
Sara Gama ha rilasciato un’intervista al settimanale Sportweek. Ecco i passaggi più interessanti.
DILETTANTISMO – «Lo status da dilettante implica un rimborso spese che può arrivare fino a 30 mila euro all’anno, ma ci possono essere altre entrate. Siamo nella stessa situazione del calcio a 5. Sono altre voci a fare la differenza: non ci versano i contributi, la pensione è una chimera, non abbiamo diritto alla malattia, alle ferie, alla maternità. Avete mai pensato a com’è complicato fare la mamma per una calciatrice?»
JUVENTUS – «Mi mancava molto il mio paese, il nostro modo di vivere. Poi nel 2017 è arrivata la Juve: è il segnale che le cose stanno cambiando. In meglio. Alla Juve di fatto sono trattata come una professionista, però non lo sono. E questo mi rode. Faccio parte del Consiglio Figc e non sono lì per fare bella presenza. Bisogna lottare giorno per giorno. Ci sono segnali incoraggianti. Dicevo delle mamme, ecco, lo Stato ha stanziato per la prima volta un fondo destinato alle sportive che fanno un figlio: mille euro al mese. Un inizio. Sta cambiando pure la percezione culturale: prima i genitori facevano di tutto per ostacolare una bambina che voleva fare calcio. Proprio perché l’idea era quella di un ambiente deviato. Ora con l’ingresso di Juve, Inter, Milan e altri club importanti non è più così. Allenarci con Ronaldo? Può essere un’idea mediatica, ma come ho spiegato prima sono altre le cose importanti.».
OBIETTIVI – «Vincere scudetto e Coppa Italia con la Juve. Non ci sono altri risultati. In Nazionale è diverso, al Mondiale mancavamo dal 1999. Potremmo essere una sorpresa, ci stiamo preparando bene. Agli italiani dico solo una cosa: guardateci. Poi ne riparliamo».