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Sara Gama: «Insulti di Firenze? Non vogliamo questa gente nel calcio femminile»

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Il difensore della Juventus Women si racconta in una lunga intervista a Walter Veltroni. Ecco le parole di Sara Gama

Intervistata da La Gazzetta dello Sport, Sara Gama ha raccontato i suoi primi calci a un pallone: «È cominciato in maniera spontanea, tutta mia, perché in famiglia tutti hanno sempre amato i motori. A me piaceva solo il calcio, non si capisce bene perché. Ci ho sempre giocato con i miei amici, poi una volta qualcuno mi ha detto ‘Vieni a provare con la mia squadra’. Avevo sette anni e da lì non ho più smesso».

Di seguito ecco alcuni estratti dell’intervista.

CALCIO FEMMINILE – «Io credo che il fatto che il calcio femminile possa acquisire importanza è qualcosa che cambia proprio la società, è un fatto culturale e sociale importante. In Italia parte del potere sta anche nel calcio che attraversa la vita di ogni italiano e quindi segnare lì questo tipo di passaggio vuol dire che sta cambiando e vuol dire cambiare qualcosa di profondo nella società. Un altro muro crolla, ed è sempre un fatto positivo. La percezione degli adulti, dei genitori sta evolvendo perché squadre come la Juventus, la Fiorentina, il Milan sono entrate nel calcio femminile. Questo muta radicalmente l’atteggiamento diffuso. È come se oggi il nostro movimento avesse la legittimazione che prima gli era negata».

MONDIALE – «Abbiamo entunsiamo e vogliamo dimostrare di potercela giocare con tutte. Spero che la nostra squadra sia da traino per il tutto il movimento ma è chiaro che questo non basta perché è necessario una maggior organizzazione alle spalle in cui tutte le calciatrici abbiano modo di poter rendere al 100%«.

KOULIBALY – «Nel nostro calcio non succedono cose così. Per quanto riguarda quello maschile io credo che i responsabili di questi comportamenti andrebbero individuati prima e si dovrebbero impedire prima questi fenomeni. Se non li si argina, questi fenomeni rischiano di diffondersi. C’è intolleranza, crescente. Il razzismo è uno dei virus dell’intolleranza».

INSULTI FIRENZE – «Mi fanno pensare che non dobbiamo importare dal calcio maschile – dal quale noi abbiamo molto da apprendere. Non sta scritto da nessuna parte che il tifo debba essere così e quindi per noi quel tipo di tifosi devono assolutamente stare a casa. Preferiamo non averli, preferiamo avere meno gente ma che sia buona, veri sportivi…».

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