Sara Gama a 'Le Signore del Calcio': il Capitano si racconta in un'intervista
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Sara Gama a ‘Le Signore del Calcio’: il Capitano si racconta in una lunga intervista

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Sara Gama sarà la protagonista del programma ‘Le Signore del Calcio’, nel quale racconterà a cuore aperto le emozioni della sua carriera

Sara Gama, Capitano della Juventus Women, sarà la protagonista del programma ‘Le Signore del Calcio’, in onda domenica 2 giugno alle 16.45 su Sky Sport Serie A. Di seguito riportate alcune anticipazioni del difensore impegnata in questo momento con la Nazionale Femminile al Mondiale.

LA SVOLTA – «Siamo la generazione della svolta perché prima c’è stato un buio di oltre 20 anni. E noi stiamo portando oggi il calcio femminile nella casa di tutti. Soprattutto i genitori cambiano la prospettiva, portano le bambine a giocare. Siamo quelle che stanno sdoganando questo sport, quindi, in quel senso, siamo la generazione della svolta».

MONDIALE – «In realtà non ci pensavo neanche perché penso sempre alle cose a breve termine. Quindi, di volta in volta, quando avevamo le qualificazioni pensavo solo alle qualificazioni, a giocarle al meglio, e puntualmente venivamo eliminate. Per me si chiude un cerchio, perché ho fatto l’esordio nel 2006. La partita in cui ho esordito era in Ucraina e fummo eliminate perché era l’ultima partita di qualificazione per i Mondiali e, perdendola 2 a 1, siamo stati eliminati. Era il Mondiale del 2007 e avevo 17 anni. Oggi, invece, a 30 sono capitano della Nazionale che va al Mondiale, in un momento in cui il calcio femminile è alla nascita».

ORGANIZZARE UN MONDIALE – «Penso che sia uno step importante se uno vuole lanciare definitivamente una disciplina oggi. La Francia arriva ad organizzare questo mondiale nel 2019, dopo aver iniziato ad investire sul calcio femminile nei primi anni del 2000. È chiaro che poi così è una consacrazione per il movimento. Quindi, in Italia arriveremo a farlo, ma ci vuole ancora del tempo. Ci vogliono ancora degli anni, in cui si deve credere nel calcio femminile e continuare ad investire per poi, giustamente, andare ad organizzare. Siamo in Italia e siamo un paese rispettato, con tradizione calcistica e quindi dovremo farlo».

LE EMOZIONI – «La soddisfazione è oggi. Per tutto quello che ci accade, dentro e fuori dal campo, perché andare al Quirinale, celebrare i 120 anni assieme ai ragazzi, andare a giocare Juventus-Fiorentina all’Allianz Stadium, con 40 mila persone, qualificarsi per un Mondiale e avere l’attenzione che stiamo ricevendo adesso. Sono queste le cose che poi ti soddisfano. E poi il calore della gente attorno, di chi si sta appassionando e sta conoscendo questo sport. Questa è una grossa soddisfazione perché ti dice che hai fatto bene a fare quello che hai fatto».

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