Sarri-Juve, Caleri a RBN: «In bianconero diventerebbe un animale»
Cristiano Caleri, capitano della Sangiovannese ai tempi di Maurizio Sarri, racconta l’ex tecnico e parla di un suo possibile passaggio alla Juve
Intervistato da RBN, Cristiano Caleri – ex capitano della Sangiovannese ai tempi di Maurizio Sarri allenatore – ha parlato così dell’attuale tecnico del Chelsea.
SARRI SUL TETTO D’EUROPA – «È molto emozionante vederlo lì, mi sarei aspettato che facesse una buona carriera ma nessuno si sarebbe immaginato che fosse arrivato al Chelsea. È una persona molto intelligente che è in grado di trasferire la sua morbosità per il calcio».
CHI E’ MAURIZIO SARRI – «È una persona splendida. Io scherzando gli dicevo che era un comico. Sembra serioso, ma nello spogliatoio sa essere molto piacevole. Fa delle battute e racconta degli aneddoti. Lui è meticoloso nel lavoro: lo fa per se stesso e poi chiaramente Ti dà degli imput. Prepara benissimo le partite, noi con lui andammo dalla C2 alla C1. Già a quei tempi faceva degli schemi sulle palle inative. Ci dicevano che avrebbe fatto fatica in Serie A, ma lui era convinto che con la qualità di quei giocatori sarebbero venuti ancora meglio. E infatti appena è arrivato gli addetti ai lavori iniziarono a studiarlo…».
JUVENTUS – «Potrebbe andarci benissimo, è una persona molto intelligente che si informa. Nella prima conferenza stampa a Londra è stato eccezionale con l’inglese. Nonostante alcune dichiarazioni del passato lui è molto professionale. Qualora dovesse decidere di andarci diventerebbe un animale, cattivo sportivamente parlando. Potrebbe passare attraverso i muri».
I GIOCATORI CHE AMA – «Lui gradisce i giocatori tecnici e gente a cui piace correre. Giocatori aggressivi e dinamici, la Juventus ne ha tantissimi. Per lui è uno stimolo alenare questo tipi di giocatori. Alla Juventus troverebbe una grande squadra e potrebbe fare rinascere dei giocatori che in questo momento non sono in forma o potrebbero giocare bene».
ANEDDOTO – «Faceva il discorso delle scarpe. C’erano quelle più colorate, ma voleva che fossero tutte nere e ce le faceva colorare con la bomboletta. Il colore più chiaro era troppo leggera, bisognava starci».
CONTATTI – «È difficile sentirlo, fa fatica a rispondere al telefono. Lavora sempre, credo risponda ai familiari strtto. Sarei curioso di vederlo alla Juventus».