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Sarri-Juve, Baiano: «È pronto per i bianconeri. Ecco perché è un grande allenatore»

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Sarri Juve: Francesco Baiano, ex giocatore allenato dal tecnico del Chelsea, ha rilasciato un’intervista descrivendo l’obiettivo della Juve

Francesco Baiano lo conosce bene Maurizio Sarri, avendolo avuto come allenatore ai tempi della Sangiovannese 15 anni fa. Dopo l’intervista di ieri a Radio Bianconera, l’ex giocatore ha parlato ai microfoni del Corriere di Torino, rivelando alcune curiosità sull’allenatore e descrivendo il suo possibile approdo alla Juve. Di seguito riportate le sue dichiarazioni.

GESTIONE DEI GIOCATORI – «La gestione dei campioni sarà l’ultimo dei suoi problemi. Sarri si fa voler bene da tutti, non solo dai grandi campioni. A Napoli giocavano sempre gli stessi ma lui riusciva a far sentire tutti importanti. Il rapporto con i calciatori è splendido, ci parla molto, soprattutto nei momenti difficili. È in questi casi che si vede il grande allenatore: facile fare l’amico quando va tutto bene».

IN INGHILTERRA – «È andato nel campionato più difficile al mondo dove nessun risultato è scontato. Anche con la lingua se l’è cavata bene mentre la mentalità in Inghilterra è tutta diversa. Non è stato facile ambientarsi ma poi ha fatto cose straordinarie. Ci siamo sentiti due mesi e mezzo fa, senza parlare di futuro: se dipendesse da lui non credo cambierebbe».

IL CARATTERE – «Penso che sia pronto, Napoli lo ha maturato e anche andare in panchina in tuta è un aspetto facile da cambiare. Si è visto in finale di Europa League, è arrivato in divisa e comunque non sono queste le cose che fanno la differenza, ma il lavoro. È normale che ci voglia del tempo. L’ha detto anche lui: “Ora vedo la mia squadra”. Per i primi sei mesi a Londra non si è visto il Sarrismo. Nessun allenatore ha la bacchetta magica».

I TIFOSI DEL NAPOLI – «Può passare come un tradimento, ma alla fine la gente capisce. Gli allenatori sono professionisti e vanno dove trovano lavoro e dove possono vincere. Ho visto Sarri accostato a tante panchine, ma l’amore per la città dove ha allenato non svanirà mai, anche se andrà in una squadra concorrente. Lui è nato a Napoli e lì si è trovato molto bene. Il fatto che vada ad allenare la Juventus non sposta niente».

DIFFERENZE CON ALLEGRI – «Anche se può sembrare strano, fuori dal campo sono molto simili. Sono due persone divertenti. Se vai a cena con Sarri ti diverti. È simpatico, tira fuori la battuta da vero toscanaccio. Lui e Max sono simili fuori ma con filosofie di calcio diverse».

IL GIOCO DI ALLEGRI – «È vero che la sua Juventus non era spettacolare ma non puoi vincere cinque scudetti giocando sempre male. Dopo cinque anni era arrivato il momento di cambiare, ma Allegri è un vincente e lo vedo in un top team europeo, in Spagna o Inghilterra. Alla Juve conta solo vincere, ma ora cerca un allenatore con attitudini diverse, per questo la scelta di Sarri. Ma, attenzione: la ricetta perfetta non esiste. La differenza la fanno i campioni, non ho mai visto grandi allenatori vincere con squadre scarse».

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