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Sassuolo Juve: ma è tutto vero quel che si è visto?
Sassuolo Juve, ma è tutto vero quello che si è visto al Mapei? L’analisi di Juventusnews24 dopo il crollo bianconero
Nel dibattito attorno alla Juventus di questi anni si assiste spesso a una forma di polarizzazione. Chi condanna l’operato dell’allenatore, le sue idee, la sua capacità di trasmetterle, il più delle volte lo fa con una convinzione forte: che il valore della rosa sia superiore a quello che si riesce a esprimere e – estremizzando il concetto, ma non andando lontano da quel che pensano tantissimo – basterebbe cambiare la guida per ottenere risultati di ben altro profilo. Altri, invece, ritengono che per quante responsabilità possa avere Allegri, per quanto non sia frequente divertirsi alle sue partite, il materiale a disposizione è quel che è. Traduco ciò che molti, con i quali discuto abitualmente e in maniera piacevole, mi dicono piuttosto convinti: sul fatidico quarto posto “io ci metto la firma”. Magari non gli piace che all’inizio della stagione ci sia un allenatore che dica che quello sia l’orizzonte al quale tendere. Entrare tra le prime 4, lui dice per la verità, ma è come se ci avesse indicato il punto più basso con quel non guardare mai in alto e con l’avere sostenuto a chiare lettere che Inter, Milan e Napoli sono superiori.
Personalmente non ho mai creduto fino in fondo alla giustezza delle due concezioni. Ho sperato che la Juve abbracciasse un’idea di rivoluzione giovanile, con cambio in panchina e consistente rinnovamento della rosa proprio per dare uno spessore diverso a un obiettivo minimo, che sarebbe diventato massimo per una squadra che ripartiva – quasi – da zero. Contemporaneamente, non sono così convinto della nostra forza tecnica, che potrebbe crescere il valore delle prestazioni in maniera esponenziale con altri. Anche perché, per dirla con un’immagine superficiale, molto di meglio del primo tempo di Juventus-Lazio non abbiamo da chiedere. Ma se poi 7 giorni dopo viviamo l’incubo di ieri sera, sarebbe un po’ riduttivo pensare che ci possa essere una sola domanda da farsi e un solo responsabile. Si può realmente ritenere responsabile Allegri se Szczesny fa quel che fa, Gatti pure e via discorrendo? Si può al contempo pensare che questo sia il valore del gruppo, questa collezione di episodi che si fanno fatica a pensare che possano esistere realmente?
Sassuolo-Juventus è troppo estrema nelle sue determinazioni per costruirci un verdetto definitivo. A meno che sia il primo segnale di un disfacimento, dopo che erroneamente abbiamo anche avuto il piacere di sospettare che in precedenza molto fosse finalmente cambiato dopo anni di partenze bloccate e prime giornate angoscianti.
La Juve sabato sembrava essere partita aggressiva, quanto bastava almeno per dare una sensazione di continuità con le gare di questo periodo. Ma è dopo l’episodico 1-0 che ci siamo trovati più nudi del preventivabile: con difensori macchinosi in fase di costruzione, centrocampisti senza movimento, trame scontate. Con un però, capace di fare saltare il banco: Federico Chiesa. Il sospetto che sia l’unico top player a nostra disposizione a questo punto è più che concreto. Ha fabbricato l’1-1, ha segnato il 2-2, non ha mollato un attimo di andare ovunque: l’unico in grado di produrre strappi, il solo a non vivere la frustrazione di una serata vissuta costantemente a inseguire. A rafforzare entrambi i partiti – colpa di Allegri; rosa limitata – c’è stata la ripresa. I due cambi immediati non hanno inciso minimamente nel variare l’inerzia della gara. Quando Laurienté ci ha graziato mi è venuto in mente quello Spezia-Juve con Locatelli a impedire la terza debacle in 5 gare e Chiesa – per l’appunto – a dare il via per il sorpasso di De Ligt. Invece niente, non è nata una una vittoria abborracciata, con gli episodi a nostro favore. La Juve ha continuato a essere sfilacciata, a non giocare palla a terra, a non essere lucida nelle scelte. Per poi scoprire che il catalogo horror non era neanche a metà. Perché la gravità dell’errore Szczesny-Danilo sul gol di Pinamonti è la mazzata definitiva. E il 4-2 con l’autogol di Gatti è una delle scene più grottesche che si possano vedere, è la firma di una serata in cui la Juve è stata troppo brutta per essere vera e ci consegna l’interrogativo più urgente: ma è tutto vero quel che si è visto?