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Schick dopo le dichiarazioni attacca: «Non capisci un c….» – FOTO
Patrik Schick furioso sui social dopo l’intervista rilasciata ad un magazine ceco: «Chi ha fatto la traduzione? Non capisci un c… di ceco» – 14:30
Le dichiarazioni di Patrik Schick a Reporter non sono passate inosservate. Stando alla traduzione in italiano il ceco diceva di «sapere dell’infiammazione cardiaca» e che «non era nulla di che». «La Juve però ha voluto fare altri test, io non ero d’accordo. A loro non importava niente di me. E’ stato un duro un colpo, ma primo o poi andrò in un club migliore». Parole queste che hanno fatto di riflesso infuriare anche i tifosi giallorossi.
Il giocatore non ha commentato, ma ha direttamente postato una frase che non ha bisogno di ulteriori spiegazioni sulle sue Instagram Stories. «Chi ha fatto la traduzione? Non capisci un c… di ceco». Poi però dopo poco cancella tutto. La questione rimane aperta.
L’attaccante della Roma è tornato a parlare del caso dell’estate: il suo mancato trasferimento in bianconero. Ecco la versione dei fatti di Patrik Schick – 11:45
È stato uno dei temi più chiacchierati del calciomercato. Il presunto passaggio di Patrik Schick dalla Sampdoria alla Juventus è stato un autentico tormentone estivo, sentito e risentito, neanche stessimo parlando di Despacito. E poi? Nulla di nulla. Il trasferimento è saltato per un infiammazione cardiaca riscontrata durante le visite mediche. Il giocatore è dovuto momentaneamente tornare alla Samp, prima di essere ceduto alla Roma per una cifra vicina ai 40 milioni di euro. A distanza di qualche mese, l’attaccante ceco è voluto tornare sull’accaduto. Schick è parso decisamente risentito. Ecco le sue parole al magazine Reporter.
LA VERITA’ DI SCHICK – «Alla fine della stagione potevo scegliere, le offerte che mi piacevano di più arrivavano da Torino, Milano e Roma. Scelsi la Juventus, ero stato chiamato da Nedved e tutto sembrava affascinante. Non vedevo l’ora. A giugno mi sentivo un giocatore della Juventus, ma in realtà non lo ero. Le visite mediche a Torino? Sapevo che non era niente di serio, era un’infiammazione cardiaca che era passata, stavo bene, sapevo di avere abbastanza tempo per riposare e che tutto sarebbe stato normale, ma la Juventus rinviò il mio trasferimento. Quando tornai dalle vacanze, il mio agente Paska mi disse che sarei dovuto tornare a Torino per altri test. Risposi che non sarei andato da nessuna parte. Alla Juventus non importava più di me, ero un po’ arrabbiato. A metà luglio, la clausola di risoluzione da 25 milioni non fu più valida, dunque il presidente della Sampdoria mi disse che avrebbe voluto spuntare il prezzo più alto possibile e lo fece, cedendomi per 40 milioni di euro alla Roma. Quando ho firmato, ho provato grande sollievo perché potevo concentrarmi solamente sul calcio».