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Sconcerti: «Secondo Sarri Pjanic non è il regista giusto»
Mario Sconcerti ha parlato di tanti temi legati alla Juve: dalla situazione Pjanic al presunto problema del centravanti
Mario Sconcerti ha parlato ai microfoni di TMW Radio durante la trasmissione Stadio Aperto affrontando vari argomenti riguardanti la Juve.
PJANIC – «Credo che Pjanic sia una cosa molto chiara per Sarri, lo considera, a torto o ragione, lento. Più che come gioco, proprio come pensiero. Il suo regista di riferimento è un giocatore alla Jorginho che fa di prima il passaggio corto e ne mette insieme 200 a partite. Pjanic invece ama giocare, alza la testa, si guarda intorno e solo poi dà il pallone. La posizione di Sarri è chiara: non è il suo regista, quello può essere Jorginho o Bentancur. L’uruguayano gli piace molto, poi se prenderanno Tonali, questo può giocare dove vuole e stare anche dietro a qualche titolare, come succede spesso ai giovani che vanno alla Juventus. Mi è meno chiara invece la posizione della Juve, un giocatore considerato tra i migliori centrocampisti europei fino all’8 marzo e che tu vuoi dare via per avere Arthur che però continua a rifiutare il trasferimento. Io uno come Pjanic lo prenderei stasera, e la soluzione mi sembra troppo semplicistica».
CENTRAVANTI – «C’è comunque Dybala, un attaccante puro. La Juve non ha il problema dell’attaccante: se gli manca lo paga e lo compra, come ha sempre fatto. Semmai mi sembra che ci sia una complessità generale di situazioni. Faccio alcuni esempi: i debiti che cominciano ad essere tanti, più di 500 milioni e la parte italiana della FCA ha chiesto 6 miliardi di euro garantiti dallo Stato, e credo manchi solvibilità, quindi arrivano i problemi strutturali, cioè del Coronavirus e delle auto che non vengono vendute. Più del centravanti, in questo momento ci sono queste ragioni a rendere complesso il tutto. FCA non è un’azienda italiana, è straniera ma produce anche in Italia. Non ho titoli né competenze per giudicare se lo Stato debba garantire quel prestito a un privato straniero, ma so che FCA ha 400.000 persone a lavorare nel nostro paese, e questo può essere già di per sé abbastanza. Il momento della Juventus è diverso da quello che solitamente passa, e le scelte tecniche fatte adesso arrivano prima dei responsi della stagione, quando alla fine mancano un terzo delle partite. Champions compresa. Quindi si parla anche della stabilità di Sarri e di quanto debbano contare le sue opinioni».
SARRI – «La Juve vista contro l’Inter fu molto sarriana, quello è stato un discreto punto d’avvicinamento. Arriva un momento però in cui il modello è fine a se stesso, ora è tempo dei risultati: se li fai sei un maestro, sennò vai a casa. Per questo sono sorpreso in parte dalla decisione su Pjanic: Arthur è un ottimo giocatore ma quest’anno ha giocato solo quattro volte dall’inizio. Una società come la Juventus va difficilmente dietro alle scelte dell’allenatore: certamente ad ora non si deve dubitare dell’accordo, ma io noto che si sta confermando un allenatore che ancora deve cominciare a fare risultati e che in un mese e mezzo li otterrà o meno».