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Seconda maglia Juve: perché è blu? Ritorno all’antico in chiave Europa

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Contro la Lazio la Juventus ha sfoggiato la seconda maglia, blu con dettagli in argento. Un tema che riprende il passato

Tempo di pausa per le Nazionale con Andrea Pirlo che può rifiatare dopo l’avvio un po’ complicato in questa stagione. I bianconeri hanno vinto solo due partite in Serie A: quella inaugurale contro la Sampdoria e la trasferta di Cesena contro lo Spezia. Andrea Pirlo sta cambiando, la spregiudicatezza della sua prima Juve ha lasciato spazio ad una squadra più attenta che non disdegna il gioco in ripartenza. I calciatori per fare questo Pirlo li ha in rosa e contro la Lazio si è visto. I bianconeri (in blu) hanno però accusato nel finale. Esordio per la seconda divisa della Juventus, tutta blu scuro con i dettagli in argento. La fantasia richiama le pennellate della prima maglia mentre la scelta del colore affonda le sue radici nella storia della Juventus.

Perchè il colore blu?

Seconda maglia Juve

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«Il connubio tra calcio e arte è il tema portante delle nuove divise della Juventus per la stagione 2020/21 e se già nella maglia Home, presentata lo scorso 30 luglio, trova un’evidente espressione con le strisce proposte come un’unica pennellata, anche nel kit da trasferta sono presenti le stripes dipinte nella maglia e nelle maniche. Così, anche sulla divisa Away l’eleganza si sposa con la modernità e il tocco contemporaneo arricchisce un’estetica classica, definita dal colore night indigo, un esclusivo tono di blu, accentuato da eleganti dettagli in argento, incluse le tre strisce, gli sponsor e l’ultima evoluzione del logo». Questo il concept della maglia spiegato dalla Juventus tramite il suo sito ufficiale. La maglia blu infatti è un chiaro simbolo di appartenenza, legato alla città di Torino. I colori araldici del capoluogo piemontese sono legati alla dinastia dei Savoia: il blu è accompagnato dal giallo e spesso lo è anche nella divisa della Juventus. Per questa stagione si è preferito l’eleganza dell’argento, come spiegato dai creator sul sito ufficiale. Il colore blu è parte della storia della Juventus: è stato indossato per la prima volta nella stagione 1971/1972, restando come seconda maglia fino al 1983. In seguito si sono alternati il giallo, il bianco e il nero. Torna ad essere seconda divisa quella blu dal 1994 al 1998, poi ancora nel 99/00. Anche in tempi recenti si è optato per il blu: 2007/2008, 2014/2015 e 2016/2017. La maglia blu o azzurra è stata usata anche come terza divisa, ad esempio nella scorsa stagione. La maglia non ha portato buone notizie per ora, con il pareggio all’Olimpico, ma la storia europea della Juve è piena di finali giocate con la maglia blu.

La maglia blu in Europa: gioie e dolori per la Juventus

La Juventus possiede il poco onorevole record delle sconfitte in finali europee. L’ultima risale alla stagione 2016/2017 con la sconfitta in Champions a Cardiff contro il Real Madrid di Cristiano Ronaldo. La Juventus indossava il bianconero ma la seconda divisa in quella stagione era blu. Altra sconfitta europea è quella della stagione 1972/1973 con l’Ajax in Coppa dei Campioni. Il riscatto arriva quattro anni più tardi nella doppia finale di Coppa Uefa contro l’Athletic Bilbao uscendo vittoriosa nel doppio confronto. Passano quasi venti anni per un’ulteriore sconfitta in Europa, in Coppa Uefa, contro il Parma nel doppio confronto. Ma l’Europa si tinge di Juventus in blu e giallo come la bandiera del continente. La Juventus sale sul tetto d’Europa nel 1996 a Roma nella finale di Champions League di Roma con l’iconica casacca blu con le stelle gialle. Ci riprovano gli uomini di Lippi di blu vestiti la stagione successiva contro il Dortmund: sconfitta per 3-1 con il magnifico gol di tacco di Del Piero. Occorre dunque una vittoria europea per cercare di riscattare la maglia blu e la Juve potrebbe provarci già quest’anno.

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