Hanno Detto
Serena: «A San Siro finirà così. E quel Milan-Juve in cui volevo dare una botta a Platini…»
Aldo Serena, doppio ex di Milan-Juve, ha così parlato in vista del big match in programma questa sera a San Siro
Aldo Serena, a Tuttosport, ha così parlato in vista del match tra Milan e Juve di questa sera.
MILAN-JUVE – «Ci sono defezioni da entrambe le parti. Per il Milan peserà non poco l’assenza di Maignan, spesso è lui a dare il via alla costruzione dal basso dei rossoneri, o a far partire i contropiedi innescando gli esterni con i suoi lanci millimetrici. Non ci sarà neanche Theo, e sappiamo quanto sia importante per il Milan il settore di sinistra: è li che ha costruito molte delle sue vittorie. Anche la Juventus è in una situazione simile: con la sosta ha perso Danilo, il leader assoluto della squadra. La sua assenza in una partita come questa, in cui bisogna avere i nervi saldi e la massima concentrazione, si farà sentire. Staremo a vedere se Chiesa riuscirà a recuperare».
COSA SI ASPETTA – «Credo che il Milan cercherà spesso di verticalizzare in velocità. La Juve potrebbe rispondere con un baricentro non bassissimo, ma di posizionamento, per poi sfruttare le ripartenze con gli esterni. Abbiamo visto già che il giro palla del Milan, nel momento in cui si trova davanti una squadra compatta, che chiude tutti gli spazi, può andare in difficoltà».
MILAN-JUVE DA RIGIOCARE – «Sicuramente una partita di Coppa Italia giocata a Torino, quando ero al Milan. Platini era arrivato da pochissimo alla Juventus. In area di rigore mi ha fatto un numero pazzesco: tunnel e poi lancio lungo per Boniek. Mi sono arrabbiato, volevo dargli una botta. L’ho cercato da tutte le parti. A un certo punto si è accorto che lo stavo rincorrendo, si è girato e in un francese italianizzato mi ha detto: “Garçon chiudi les jambes”. Mi ha smontato. Poi da lì mi è stato simpatico».
CASO SCOMMESSE – «Spero non si riveli un fenomeno diffuso e che rimanga circoscritto a questi pochi nomi che sono usciti. Il calcio italiano ha tante difficoltà, soprattutto economiche. Non abbiamo bisogno di altri problemi».