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Porrini: «Il gol di Danilo cambia così la stagione della Juve» – ESCLUSIVA
In esclusiva per Juventusnews24, l’ex difensore Segrio Porrini ha detto la sua sulla situazione dei bianconeri dopo il pari con l’Atalanta
Il gol al 93′ di Danilo ha permesso alla Juventus di uscire dal Gewiss Stadium con un punto, mantenendo così invariata in classifica la distanza dall’Atalanta. Bianconeri ora attesi dal derby contro il Torino, altra avversaria da non sottovalutare per mantenere il quarto posto, prima del ritorno in Champions League contro il Villarreal. Di questo, e molto altro, ha parlato in esclusiva per Juventusnews24 l’ex difensore Sergio Porrini.
Come le è sembrata la partita di ieri? Il pareggio è il risultato più giusto per quanto si è visto?
«E’ stata una bellissima partita e io credo che il pareggio sia il risultato corretto per quanto abbiamo visto. A momenti la Juve, specialmente all’inizio, è stata anche superiore all’Atalanta. La squadra di Allegri nell’ultimo periodo ha cambiato completamente atteggiamento, interpretando anche le partite in un’altra maniera. I bianconeri ora sono più vogliosi, aggrediscono maggiormente l’avversario… E’ stato un confronto aperto. Logico che poi l’Atalanta possa sentirsi rammaricata, visto che ha avuto anche un’occasionissima con Hateboer per portarsi sul 2-0, ma allo stesso tempo la Juve ha avuto 2 o 3 contropiedi che poteva chiudere meglio in fase di rifinitura».
E’ più un punto guadagnato per il pareggio arrivato all’ultimo o due punti persi, visto che la Juve poteva staccarsi ulteriormente in classifica dall’Atalanta?
«Alla fine la Juve guarderà all’andamento dell’intera partita e non solamente a quello che sarebbe potuto accadere. Chiaro che quando arriva un pareggio al 93′, a tempo ormai scaduto, è un punto guadagnato. Un 1-1 che dà morale, a differenza di quanto probabilmente accadrà all’Atalanta, che ha da recriminare per aver sprecato una grande occasione per la corsa Champions. I ragazzi di Allegri escono da questo match rafforzati, consapevoli della loro forza e con il morale alto anche in vista dei prossimi impegni».
Una prestazione che ora favorisce la Juve per la corsa al quarto posto?
«Per il quarto posto è ancora tutto apertissimo. Se la Juve avesse perso il discorso sarebbe rimasto comunque aperto, mancano ancora tante partite da giocare prima della fine del campionato. Avesse vinto, invece, addirittura pensavo che avrebbe potuto concludere una rimonta pazzesca fino ad arrivare al primo posto. Ma ora così, inevitabilmente, per lo scudetto è tutto più difficile. Dovessi dare delle percentuali, comunque, ad oggi vedo i bianconeri favoriti per un posto Champions».
Tra i migliori in campo c’è stato sicuramente De Ligt, che in questo periodo è al centro di diverse voci di mercato. Arrivasse una cifra pazza per lui, se ne priverebbe?
«Su De Ligt è stato fatto un investimento importantissimo e ha le qualità per diventare un grandissimo. Se vuoi fondare o creare un gruppo, una squadra vincente sia in Italia che in Europa, certi giocatori li devi tenere assolutamente. Io se fossi nella Juve non avrei dubbi e me lo terrei stretto, anche perchè credo sia già, a livello difensivo, uno dei primi 2 o 3 giocatori più forti che si possano trovare in Europa e nel Mondo. Ha anche l’età dalla sua parte, quindi può migliore ancora molto in prospettiva».
Stesso discorso vale anche per Dybala?
«Dybala è un eterno dilemma. Il ragazzo ha sempre grandi doti e mezzi importanti, questo lo sappiamo. Più si avvicina alla porta e più è fondamentale, ma alterna troppi alti e bassi e poi la
condizione fisica e i tanti infortuni lasciano più di qualche dubbio. Viste anche per le cifre di cui si parla ci penserei bene. Dopo l’arrivo di Vlahovic sembra quasi rigenerato, più libero di giocare come preferisce, ma se anche dovesse rinnovare e poi arrivasse una buona offerta, a differenza di De Ligt, io ci penserei. E’ uno di quei giocatori che aspetti sempre ma che, per un motivo o per l’altro, rimandano sempre la loro esplosione definitiva».
Il tridente con Vlahovic e Morata, oltre all’argentino, è secondo lei una soluzion percorribile anche contro squadre di un certo livello? Come li ha visti ieri a Bergamo?
«Il tridente è sicuramente un tridente importante, che secondo me si deve tenere presente anche con le grandi squadre. Ieri era un banco di prova importante, l’Atalanta è una squadra che dell’aggressività e del ritmo fa la sua prerogativa. La Juve ha supportato benissimo i tre attaccanti che, a loro volta, sanno che devono dare una mano quando non hanno il possesso della palla e se fanno come ieri lo fanno benissimo. Non dimentichiamoci poi che sono giocatori che non danno riferimenti e sono sempre imprevedibili. A Bergamo mi sono piaciuti moltissimo e sono convinto bisogni proseguire su questa strada».
A proposito di supporto agli attaccanti, l’ha sopresa la panchina di Zakaria? Se lo aspettava in campo?
«Allegri sappiamo benissimo come sappia gestire i nuovi arrivi. Lo aveva fatto già in passato, ad esempio con Dybala. E poi ora a centrocampo ha ritrovato un McKennie in condizioni pazzesche, è un giocatore di cui non puoi fare a meno. Poi c’è Locatelli di cui tutti conosciamo il valore e che a me è piaciuto e un Rabiot che trovo cresciuto, più partecipe in questo modo di giocare. Quindo no, non mi sorprende l’esclusione di Zakaria. Anche perchè l’unico vero imprescindibile in questo momento è Dusan Vlahovic».
Prossimo impegno in calendario è il derby contro il Torino. Che squadra si troverà contro la Juve?
«La gara contro il Torino me l’aspetto sulla falsa riga di quella vista ieri. Loro hanno meno qualità, ma in panchina possono contare su un allenatore che è “discepolo” di Gasperini, che ha le stesse idee di gioco. Mi aspetto una partita fisica, aggressiva da parte del Torino che aggredirà a tutto campo. Ma la Juve non deve averne paura, è cresciuta a livello tecnico e può benissimo venirne fuori contro questo tipo di squadre, lo abbiamo già visto a Bergamo. In passato, spesso, i bianconeri andavano in difficoltà se attaccati in un certo modo. Ieri invece non si è visto e, anzi, è stata una partita molto intensa».
Dopo il derby la Juve sarà attesa dal doppio impegno europeo con il Villarreal. Con i nuovi acquisti, possiamo dire che i bianconeri sono ora i favoriti per il passaggio del turno?
«Vedo la Juve leggermente favorita con i nuovi acquisti, soprattutto per l’aria che si respira. L’arrivo di Vlahovic ha portato rinnovato entusiasmo ed è sicuramente una squadra diversa ora. Se dovessi dare delle percentuali anche qui direi che i bianconeri sono leggermente favoriti, ma non bisogna dimenticare che contro ci sarà una squadra di tutto rispetto. Il Villarreal gioca un buonissimo calcio ed è il detentore in carica dell’Europa League. Sarà importante non ripetere gli errori che hanno portato alle clamorose eliminazioni degli scorsi anni contro squadre sulla carta inferiori. In sintesi il sorteggio sarebbe potuto sicuramente essere peggiore, ma dovrà esserci la giusta concentrazione nel doppio impegno».
Tornando sull’argomento scudetto, visto che la Juve appare ormai tagliata fuori, chi vede Porrini come Campione d’Italia al termine di questa stagione?
«L’Inter delle tre papabili è quella che ha l’organico più forte e quando è in condizione sa esprimere un calcio bello e allo stesso tempo cinico. La squadra di Inzaghi la vedo più forte rispetto a Napoli e Milan. Gli azzurri, a tratti, hanno espresso il calcio secondo me più bello del campionato, mentre la squadra di Pioli non molla mai e attraverso qualità, temperamento e unione del gruppo ottiene grandi risultati. Però ripeto, i nerazzurri sono avanti e chi sta dietro dovrà evitare gli errori commessi nel cammino. Sconfitte come quella del Milan con lo Spezia, con tutto il rispetto per queste squadre, non sono ammissibili. Se vuoi arrivare primo a fine stagione devi evitare di lasciare per strada certi punti».
Si ringrazia Sergio Porrini per la cortesia e la disponibilità dimostrate nel corso di questa intervista