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Siviglia Juve: Allegri sceglie Di Maria-Kean? Come a Nantes. E col Monza…
Siviglia Juve, Allegri verso la coppia d’attacco Di Maria-Kean come a Nantes. E col Monza… L’avvicinamento alla semifinale di ritorno
Si arriva a Siviglia–Juventus con l’idea che la formazione bianconera sarà imperniata su un 3-5-1-1 da contrapporre al 4-2-3-1 guidati da Mendilibar. I dubbi sul modulo sono di tripla natura: se sarà esattamente questo; se anche con gli stessi interpreti non si assisterà a un’accezione più offensiva, portando Kostic a giocare in posizione più avanzata, da attaccante aggiunto sulla fascia; infine, se, com’è successo nella gara d’andata, non si arriverà comunque a rimodularlo in corso d’opera: a Torino, infatti, la necessità di recuperare lo svantaggio maturato nel primo tempo ha portato a rivolgimenti continui nella ripresa, prima con un 4-2-3-1 con gli inserimenti di Chiesa e Iling-Junior ad aggiungersi a Di Maria a supporto della punta centrale; infine, col 4-3-3, quando Pogba ha preso il posto del Fideo, andandosi ad aggiungere al centrocampo con Locatelli e Rabiot.
Come si sa, nessuna delle combinazioni proposte ha portato a segnare su azione, visto che la rete del pareggio è maturata solo in extremis su azione d’angolo. Allegri non ha quindi tratto indicazioni particolarmente positive o utili dal primo round, tanto è vero che per la gara con la Cremonese ha provato – e non solo per ragioni di turnover – un’ulteriore trasformazione proponendo inizialmente Pogba come trequartista. Come sia andata a finire è noto: stasera al Sanchez Pizjuan questa opzione non sarà possibile e può anche essere che nella testa dell’allenatore un pensiero al Polpo dal primo minuto l’avesse fatto, se la risposta fisica fosse stata positiva.
Alla vigilia delle gare europee da dentro o fuori, puntualmente si registrano tre posizioni diverse riguardo le scelte del mister della Juventus. Niente di strano, succede a tutte le tifoserie che il vaglio critico sull’operato di chi guida vada a generare opinioni contrastanti.
C’è chi ritiene Allegri inadatto perché esponente di una mentalità troppo speculativa, fino ad arrivare ad accusarlo di un calcio all’italiana radicato su una difesa più a 5 che a 3, vedendo quanto sia bassa la linea del recupero palla.
Vi è chi, invece, pensa che la squadra una sua identità ce l’abbia, chiaramente impostata più sulla solidità e la concretezza che su una proposta offensiva: per vincere – perché vincere bisogna, a meno che lo si faccia ai rigori – diventano fondamentale due cose: portare gli episodi dalla propria parte e tra questi rientrano alcune specialità della casa, come ad esempio i tanti gol prodotti da calcio d’angolo o le punizioni, nelle quali la Juve ha un suo punto di forza, pur non avendo più specialisti del valore di Pirlo, Pjanic o Dybala.
Infine, vi sono quelli che si aspettano l’Allegrata. L’intuizione capace di sparigliare le carte e i piani altrui a partire da una scelta di formazione. «Bisogna inventarsi qualcosa qualche volta in partita…», ha suggerito Marco Tardelli oggi, lanciato in prima pagina da Tuttosport a conferma che esiste realmente un’aspettativa di questo genere.
Potrebbe essere Kean la mossa a sorpresa, a quanto oggi si è letto un po’ ovunque. Piccola premessa, doverosa per non rimanere ancorati sul valore teorico dei giocatori, che finisce per offuscare la visione delle cose. In questo momento Moise, che partiva certamente alle spalle di Vlahovic e Milik nella gerarchia di partenza, ha dalla sua due condizioni favorevoli: non ha destato le pessime impressioni dei due compagni, recentemente in gara nel chi fa peggio; sul piano dell’esperienza internazionale non può essere certo al livello del polacco, ma qualche gara importante di coppa l’ha giocata in più rispetto al serbo, soprattutto ai tempi del Psg.
Il tandem Di Maria-Kean è già stato proposto quest’anno dal primo minuto? Sì, in 3 circostanze: con l’Udinese e l’argentino diede gran palloni all’italiano, incapace di sfruttarli; col Monza all’Allianz ed è uno dei momenti più bui della stagione bianconera; infine a Nantes, quando Allegri confermò le suggestioni della vigilia e Angel fece una gara strepitosa con annessa tripletta, mentre Moise non brillò particolarmente. Insomma, se sarà questa l’Allegrata, l’abbiamo già vista.