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SONDAGGIO JUVE – Cosa vorresti che portasse Thiago Motta? Giornalisti, attori, scrittori: 49 risposte a Juventusnews24 per l’anno che verrà – ESCLUSIVA (PARTE 2)

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SONDAGGIO JUVE – Il secondo appuntamento con le 49 risposte di giornalisti, attori e scrittori sulla stagione che sarà

Abbiamo proposto a 49 juventini tre domande sulla stagione che sta nascendo (il cinquantesimo fatelo voi). Sono persone che lavorano a vario titolo nei media, spesso impegnate a ragionare, scrivere e parlare di Juventus. Il secondo quesito riguarda il nostro nuovo tecnico: «Cosa vorresti che portasse Thiago Motta?» (il primo lo trovate QUI). Ecco le risposte, in rigoroso ordine alfabetico.

Alessandra Bacchetta (giornalista): «Non mi focalizzo mai sull’allenatore. Motta, essendo totalmente estraneo all’ambiente ed inesperto, deve pensare solo a come minimo eguagliare il risultato dello scorso anno. Altrimenti non sarà all’altezza».

Virginia Asya Bacci (Juventibus): «Motta, anche se non nell’immediato, dovrà portare risultati. Oltre ai risultati mi aspetto di vedere una Juve più moderna che faccia rendere meglio i giocatori offensivi».

Gianni Balzarini (SportMediaset): «Vittorie e autostima nei giocatori».

Bruno Barba (antropologo): «Organizzazione, entusiasmo nell’indossare la maglia, gioco più offensivo».

Jgor Barbazza (attore): «Idee, freschezza, filosofia, nuova mentalità e sudore della fronte. Senza perder di vista le plusvalenze».

Marco Baridon (Juventus News 24): «Idee nuove, fresche, moderne. Ciò che ha dimostrato in maniera straordinaria a Bologna. Alla Juve il peso è chiaramente diverso: ma mi aspetto un allenatore che sappia valorizzare al massimo i giocatori presenti in rosa, tirando fuori tutto il loro potenziale».

Luca Beatrice (critico d’arte): «Lo scudetto».

Paolo Bertinetti (Presidente Associazione Nazionale Amici della Juventus): «Vorrei che Thiago Motta portasse un gioco calibrato sui giocatori a disposizione, non deciso a priori, se non per le linee generali».

Alex Campanelli (LiveBianconera): «Entusiasmo nei tifosi e nei calciatori, derivante dal vedere e vivere una squadra che torna a giocare a calcio e che non ha mai paura degli avversari».

Davide Cappelli (social media manager): «Una visione più “moderna” del calcio, in cui non si è legati all’individualità e al concetto di modulo, ma all’acquisizione di movimenti e idee da applicare nelle varie fasi della partita».

Federico Casotti (giornalista): «Mi aspetto un’impronta chiara nel gioco e nella mentalità, i modelli nella storia della Juventus sono Lippi e Conte e sono modelli di ispirazione pesanti. Ma Motta deve ispirarsi a loro se vuole avere un impatto coerente con la storia del club».

Luca Catuogno (La7): «Una ventata di aria nuova, a cominciare da una proposta di gioco maggiormente offensiva».

Francesco Ceccotti (Vecchiasignora): «Impossibile per me far paragoni con il Bologna per diverse tipologie di giocatori e obiettivi iniziali. Da Thiago Motta e dal suo staff mi aspetto una ventata di entusiasmo grazie anche al nuovo lavoro svolto».

Marcello Chirico (Netweek): «Un gioco offensivo e dominante. Vorrei rivedere una Juve alla Lippi».

Salvo Cozzolino (Ju29ro): «Una delle accusa fatte ad Allegri era il gioco. Quindi Motta dovrà sicuramente fare qualcosa di diverso su quell’aspetto. Gioco e mentalità».

Nicola De Bonis (Stile Juventus): «Vorrei che mantenesse la tradizionale mentalità “operaia e guerriera” ma con un calcio più armonioso e più predisposto di concetto a fare le partite (quando si può)».

Giovanni De Luna (storico): «Uscire dalla tirannide del corto muso facendoci anche divertire».

Dario Di Vico (Corriere della Sera): «La capacità di creare valore attraverso la conduzione tecnica».

Stefano Discreti (giornalista): «Un’idea di gioco internazionale che possa portare la Juventus a competere anche con i top club in Europa».

Leonardo Dorini (Collaboratore di Econopoly del Sole 24 Ore): «Una chiara identità di gioco, convinzione, sicurezza dei propri mezzi, mentalità vincente».

Alessandro Federico (attore): «Vorrei che Motta portasse linee di gioco, movimenti senza palla e una buona dose di cattiveria agonistica».

Federica Furino (giornalista): «La mia fiducia, che al momento non ha».

Mike Fusco (Juventibus): «Entusiasmo e mentalità nuova, ma sempre vincente. Vorrei che non fosse accondiscendente come fu Sarri, ma nemmeno fondamentalista. Spero riesca a far rendere i calciatori quanto loro pensano di valere».

Alberto Infelise (La Stampa): «Vorrei che riportasse l’allegria, la voglia famelica di aggredire la partita e creare quella sensazione per cui si sente che da un momento all’altro la partita può svoltare a nostro favore perché abbiamo i numeri per farlo con qualsiasi squadra».

Franco Leonetti (Radio Bianconera): «Organizzazione e automatismi che consentano al gruppo intero di muoversi da squadra».

Alberto Mauro (Juventus News 24): «Entusiasmo, freschezza, stimoli. In due parole nuovi orizzonti dopo la rivoluzione delle ultime settimane. All’inizio sarà importante trovare un nuovo equilibrio, poi Thiago Motta darà la sua impronta offensiva»

Edoardo Mecca (Radio 105): «Vorrei che portasse quella consapevolezza di cosa voglia dire essere Juve quando scendi in campo: le avversarie devono tornare a temerci in ogni gara».

Riccardo Meloni (TvPlay): «Da Thiago Motta mi aspetto quell’entusiasmo che le idee e l’identità calcistica possono portare, così come la valorizzazione dei tanti calciatori di talento presenti in rosa. Aspetto questo fondamentale per raggiungere gli obiettivi di medio e lungo termine».

Luca Momblano (QSVS & Juventibus): «Gioco in velocità, sicurezza nei propri mezzi dei giocatori, unità totale di intenti».

Mauro Munno (Juventus News 24): «Prima di tutto entusiasmo, dentro e fuori. I tifosi devono riavvicinarsi alla squadra e i giocatori devono tornare a dare tutto per la maglia. Credo che entrambe le cose siano raggiungibili attraverso l’espressione di un gioco dinamico e piacevole sia per chi guarda, sia per chi ne è protagonista».

Roberto Pavanello (La Stampa): «La serenità in un ambiente scosso da troppi fattori negli ultimi anni. Al momento non la vedo».

Dario Pellegrini (Calcio in Pillole): «Modernità, un gruppo squadra coeso con la propria tifoseria e tanto entusiasmo».

Max Pisu (attore): «Mi piacerebbe che Motta, insieme ai risultati, portasse anche un gioco più propositivo in grado di far divertire i tantissimi tifosi che in ogni occasione, anche ora lo vediamo nelle amichevoli, seguono la nostra squadra. Mi auguro che riporti l’entusiasmo tra giocatori così come tra i tifosi, che ultimamente si è un po’ perso».

David Pratelli (attore): «Freschezza, nuove idee, mentalità europea, portare la Juventus attraverso un sistema di gioco a competere fra le big d’Europa».

Giampietro Quintiliano (Radio Bianconera): «Intanto mi aspetto che ricrei un gruppo unito, in cui tutti remino dalla stessa parte. Sotto il profilo tecnico-tattico, spero in un gioco più propositivo rispetto agli ultimi tre anni, fermo restando l’attenzione alla fase difensiva. Insomma equilibrio. Del resto a Bologna Motta ha dimostrato di non essere un integralista, tanto che nella passata stagione ha chiuso con la terza migliore difesa del campionato. Poi valorizzazione dei giovani e rivitalizzazione di qualche elemento che ha deluso con Allegri».

Massimo Raffaeli (critico letterario): «Maggiore velocità e duttilità nel modulo».

Christian Rocca (Linkiesta): «Divertimento e caterve di gol, ma temo che sarà difficile».

Paolo Rossi (CalcioNews24): «Mi piacerebbe vedere un calcio che la smetta di essere cerebrale e di conseguenza noioso. Che è un tratto distintivo di molto di ciò che si vede un po’ ovunque. Motta ha tutte le carte in regola per portare aria fresca e qualcosa di inedito e sorprendente, che crei un’identità forte e di lunga durata».

Marta Salmoiraghi (Per Sempre Calcio): «Vorrei che Thiago Motta portasse intensità nel gioco e spirito di sacrificio per la maglia, due componenti secondo me fondamentali e che mancano da un po’. Vorrei pure che riuscisse a convincere anche i tifosi più scettici e quelli che negli ultimi anni hanno perso un po’ di entusiasmo nel seguire la squadra. Ripartirei da qui».

Pietro Salvatori (HuffPost): «Un’idea di gioco e un progetto di costruzione della squadra pluriennale. Società e tifosi lo lascino lavorare serenamente».

Andrea Sarubbi (giornalista): «Entusiasmo nei tifosi, convinzione nei giocatori, divertimento sul campo, armonia nello spogliatoio, sportività nelle dichiarazioni pubbliche. Mi piacerebbe un allenatore capace di restare 10 anni e di segnare un pezzo di storia della società».

Francesco Savio (scrittore): «Sogno un Thiago Motta capace di formare un gruppo compatto che rema nella stessa direzione. Una squadra capace di giocarsela con tutti anche con mezzi inferiori, sul modello ad esempio del Borussia Dortmund».

Simone Stenti (giornalista): «Serenità nell’ambiente e zero hashtag».

Nicole Tosi (Juventibus): «Vorrei che portasse identità di squadra e una precisa idea di gioco, con cui impostare e plasmare la Juve del futuro».

Walter Veltroni (giornalista-scrittore): «Un po’ di serenità, una migliore – d’intesa con Giuntoli – selezioni di acquisti e cessioni, un gioco più verticale».

Nicola Veneziano (CalcioNews24): «Un calcio entusiasmante e coerente con il 2024».

Massimo Venier (regista): «Spero che Thiago Motta capisca una cosa essenziale: non sei mai tu che fai diventare grande la Juve ma è la Juve che fa diventare grande te. È sempre stato così, soprattutto con gli allenatori. Capire l’ambiente, respirarlo, farlo proprio, diventarne parte, condividerlo con squadra società e tifosi. Per me questo è metà del suo lavoro. L’altra metà è mettere la sua intelligenza al servizio della Juventus (e la parte tattica è solo una delle tante componenti, nemmeno la più importante)».

Savino Zaba (Conduttore Rai1 e Radio1): «Gioco brillante, innovativo, ricco di verticalizzazioni e profondità»

Claudio Zuliani (Tutto Juve): «Un nuovo entusiasmo tra i nostri tifosi che purtroppo si è sopito inesorabilmente dietro la caccia agli hashtag OUT delle ultime stagioni».

Sono arrivate 49 risposte, ma sentivamo che ci mancava ancora qualcosa. Ecco chi si è presentato a dire ancora la sua e noi vi consigliamo di prendere nota. Anche loro, come gli altri, poi li sottoporremo all’esame del campo per vedere quanto i loro pronostici-desideri si siano avverati.

Camillo Demichelis (Radio Bianconera): «A Thiago Motta chiedo di vincere attraverso le sue idee, ma soprattutto di rendere la Juventus una squadra europea: forte, tecnica e dinamica».

Mirko Nicolino (giornalista): «Freschezza e spensieratezza, che spesso fanno più differenza della tattica».

Massimo Zampini (Juventibus): «Continuità. Da troppi anni viviamo di alti e bassi. Vorrei una squadra che, di fronte alle inevitabili difficoltà, reagisse prontamente. Eravamo abituati a una Juve che dopo un passo falso tornava subito a vincere, che spaventava i rivali prima ancora di iniziare. È tempo di riprendere il cammino».

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