Soulé: «Motta voleva che io RESTASSI alla Juve, ma servivo per FARE CASSA. Roma e Leicester, vi racconto TUTTO»
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Soulé: «Motta voleva che io RESTASSI alla Juve, ma servivo per FARE CASSA. Roma e Leicester, vi racconto TUTTO»

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Matias Soulé torna a parlare del suo addio alla Juve per trasferirsi alla Roma: le dichiarazioni del giocatore argentino

Al Corriere dello Sport ha così parlato Matias Soulé, svelando alcuni retroscena sul suo addio alla Juve.

DYBALA – «Per me è un fratello maggiore, una guida non nel calcio ma nella vita. Quando ero più piccolo, lo vedevo come un mostro sacro, un giocatore a cui non riuscivo ad avvicinarmi perché ero in soggezione. Poi abbiamo cominciato a conoscerci, siamo entrati in sintonia e abbiamo stretto un buon rapporto alla Juventus. C’è un aneddoto che non mi dimenticherò mai».

ANEDDOTO – «Era l’ultimo anno di Paulo alla Juve, stava giocando una delle partite fi nali della stagione. Mancava un quarto d’ora alla fi ne quando lo vedo parlare a distanza con Landucci (il vice allenatore, ndr) mentre intanto mi indicava. Purtroppo erano finite le sostituzioni ma Dybala aveva chiesto alla panchina di farmi entrare perché voleva giocare con me almeno una volta prima di lascia la Juve. È un ricordo che resterà sempre con me, perché mi ha fatto capire quanto ci tenesse a me, e la sua stima nei miei confronti».

REALIZZATO IL SOGNO DI GIOCARE INSIEME – «Esatto, e ne sono felicissimo. Quando Paulo ha lasciato la Juve io gli avevo mandato il messaggio “Spero con tutto il cuore di poter un giorno giocare insieme a te”. Scherzi del destino, tre anni dopo eccoci qua insieme».

INIZIO TRATTATIVA – «Ero in vacanza a Punta Cana, nella Repubblica Dominicana, quando il mio agente mi ha informato che la Roma era interessata. Dopo un paio di giorni quel sondaggio si era trasformato invece in una vera e propria richiesta di trasferimento e lo stesso giorno mi era arrivato o il messaggio di De Rossi per dirmi che mi aspettava a Trigoria. Lì è scattata la scintilla».

SCELTA DEI GIALLOROSSI – «Perché mi hanno voluto così tanto che era impossibile dire di no. Le chiamate del mister, poi i Friedkin si sono spesi in prima persona, la dirigenza mi ha fatto capire quanto volessero puntare su di me. Questa loro voglia di avermi mi ha spinto a considerare solo questa opportunità anche se ne avevo altre in Premier».

NO ALLA PREMIER – «Inizialmente era anche il mio sogno. Il Leicester mi voleva tanto, mi avevano chiamato sia il tecnico sia il direttore sportivo per convincermi del loro progetto. Ma poi ho sentito l’affetto di De Rossi, della Roma, dei compagni di squadra che mi hanno contattato e ho deciso da quel momento di dire no a tutti gli altri club e a pensare soltanto alla Roma per tutti questi motivi più uno».

JUVE – «Un tasto un po’ dolente, soprattutto per i primi mesi del 2024. Perché non pensavo di lasciare la Juve, anzi, ero concentrato a giocare bene con il Frosinone per meritarmi una maglia. Invece poi a gennaio vengo a sapere che mi stavano cedendo a un club arabo, ma io non avevo alcuna intenzione di andarci anche se ormai mi era chiaro quale sarebbe stato il mio futuro. Ne sono rimasto deluso perché pensavo di poter giocare per la Juve, ma poi me ne sono fatto una ragione».

RITIRO CON THIAGO MOTTA – «Benissimo, il mister è una persona squisita. Mi è sempre stato vicino, mi ha supportato, allenato e dato tanti consigli. Poi scherzava molto con me: “Tu non te ne vai via da qui se non lasci 70 milioni” (ride, ndr). La verità è che Thiago voleva che io restassi alla Juve, mi vedeva benissimo nei suoi piani e nel suo attacco. Ma ormai la decisione della Juve era stata presa: servivo per fare cassa, l’ho accettato e a quel punto non vedevo l’ora di andare via. Non rimpiango nulla della mia esperienza alla Juve dove sono stato benissimo, giusto quell’addio a gennaio inaspettato».

RITORNO ALLO STADIUM ALLA 3ª GIORNATA – «E non vedo l’ora. Non per vendicarmi, ci mancherebbe, ma per dimostrare che in quella Juve avrei potuto comunque far bene. Mi farà piacere poi rivedere Thiago che mi ha detto scherzando “Metto Gatti su di te così ti mena”. Ormai il bianconero è il passato, i giallorossi sono il presente e il mio futuro, un punto di arrivo per me. Ah, naturalmente voglio vincere quella partita per la Roma per la quale ho anche sofferto».

L’INTERVISTA COMPLETA DI MATIAS SOULE’ ALLA GAZZETTA

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