Super League
Superlega: il comunicato Juve, le minacce di Ceferin e il verdetto della Corte UE. Cosa succede
Situazione Superlega: dal comunicato della Juve alle minacce di Ceferin, aspettando la Corte UE. Ecco cosa succede
Era l’aprile 2021 quando, passata la mezzanotte, la Juventus e altri undici club europei annunciavano la creazione della Superlega, quella competizione che avrebbe dovuto rivoluzionare il mondo di un calcio che aveva bisogno di cambiamenti più evidenti rispetto a quelli proposti dall’UEFA. In un paio di giorni, però, oltre alla società bianconera, sarebbero rimasti solamente Real Madrid e Barcellona, mentre i club inglesi, spaventati dalle possibili ripercussioni, tornavano sui propri passi insieme ad Inter e Milan, chiedendo anche scusa per aver “osato” spingersi così oltre. Da lì in poi è stata una battaglia continua tra le tre squadre definite “ribelli” da Ceferin e lo stesso numero uno dell’UEFA, che a più riprese ha minacciato, grazie anche all’aiuto del presidente dell’ECA Al-Khelaifi, di escludere tutti dalle coppe europee.
Con il passare dei mesi la lotta è comunque andata avanti, anche se certamente l’allontanamento di Andrea Agnelli dalla presidenza della Juventus, avvenuto lo scorso novembre, ha rappresentato un duro colpo per la creazione della nuova competizione europea. Con il suo addio la posizione di Madama si è fatta via via meno “dura” nei confronti dell’UEFA, fino ad arrivare al comunicato trasmesso ieri nel quale si annuncia la volontà di instaurare una discussione per la possibile uscita dal progetto. E intanto dalla Spagna, lì dove il Tribunale di Madrid lo scorso gennaio si era espresso in favore delle squadre “ribelli”, è rimbalzata però la voce, comunque credibile, di possibili nuove minacce da parte di Ceferin verso la Signora, appena uscita dall’inchiesta Prisma che ne ha condizionato la stagione 2022/23.
«O abbandonate la Superlega o abbandonate le coppe europee per i prossimi 5 anni» sarebbe in sostanza l’avviso piovuto in direzione Torino, con A22 che ha già annunciato di volersi appellare alla Corte di Giustizia Europea. Quella stessa Corte UE chiamata a breve a esprimersi in merito al se sia legittimo o meno il sostanziale monopolio di tali enti e se il loro comportamento possa costituire un abuso di posizione dominante. Un verdetto atteso nelle prossime settimane, che aiuterà finalmente a far luce su un dibattito che va avanti da ormai due interminabili anni.