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Superlega, dall’iter di uscita della Juve alla sentenza UE: le tappe e i prossimi passi della nuova competizione

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Superlega, dall’iter di uscita della Juve in estate alla sentenza dell’UE arrivata in mattinata: le tappe e i prossimi passi

E’ arrivata oggi la sentenza della Corte di Giustizia dell’UE che abolisce il monopolio di organizzazioni come UEFA e FIFA sul mondo del calcio e, di fatto, riabilita la posizione della Superlega. Da qui al giocare la prima partita di questa nuova competizione ce ne passa, ma l’aver ottenuto questa vittoria è un punto importante a favore di Reichart e soci, che ora non potranno più essere meschinamente minacciati da Ceferin e compagnia cantante. Ripercorriamo le ultime tappe che hanno portato a questa mattinata storica per il mondo del calcio.

LA JUVE E IL PASSO INDIETRO

La Juve, dalla prima ora, con Agnelli a capo, è stata uno dei club che ha aderito con maggior convinzione alla nascita della Superlega. Nell’aprile 2021 fu lo stesso presidente bianconero ad annunciare la novità allo scoccare della mezzanotte, decidendo di separarsi dall’ECA e unirsi al Real e al Barcellona in questa nuova avventura, con i club inglesi al seguito prima che tornassero indietro, pena pesanti ripercussioni anche dal Governo (che tra l’altro non ha digerito neanche la notizia di oggi). Con il terremoto del novembre 2022 e il conseguente cambio di proprietà, però, la posizione di Madama era sensibilmente cambiata. Ricordiamo tutti la passata e tormentata stagione, in cui il popolo bianconero era costantemente sotto minaccia da parte di istituzioni che sembravano non vedere l’ora di farlo affondare. Il vero e proprio passo indietro è arrivato però in estate quando, anche per via di un tacito accordo con Ceferin, il club aveva avviato l’iter per l’uscita dalla Superlega, in cambio di un solo anno di esclusione dalle coppe europee. A fare il punto sulla questione ci ha però pensato A22, società dietro la nuova competizione, che ha spiegato come in realtà la Juve non fosse mai uscita veramente, così come il Milan e altre undici società, a differenza dell’Inter, unica a chiedere di attivare la clausola.

COME FUNZIONA LA SUPERLEGA

Ma quindi come funzionerebbe la Superlega? In attesa di capire chi vi prenderebbe parte, viene da pensare che la Juventus stessa sarebbe invitata di diritto, infliggendo un ulteriore sgarbo ad un Ceferin che sembra essere rimasto sorpreso dalla decisione dell’UE. Vi prenderebbero parte 64 squadre maschili e 32 femminili che giocano a turni infrasettimanali in un sistema di campionati in tutta Europa, con sfide durante l’intera stagione calcistica, senza togliere spazio alle leghe nazionali come qualcuno teme. Partecipazione basata sul merito sportivo e nessun membro permanente. Tre leghe: Star, Gold e Blue. Le leghe Star e Gold hanno 16 squadre ciascuna, mentre la lega Blue 32, con almeno 14 partite garantite all’anno, promozioni e retrocessioni e nessun aumento di gare rispetto a quelle attualmente in calendario.

La novità che maggiormente interesserebbe i tifosi, rispetto alle attuali competizioni europee, è Unify, la proposta per una piattaforma di streaming digitale all’avanguardia che rende accessibile il calcio, consentendo ai sostenitori di tutto il mondo di guardare le partite della Superlega europea gratuitamente. Via quindi ai 300 abbonamenti che creano disagio e che a più riprese hanno portato sempre più gente ad optare per disdette su disdette, stanca anche di competizioni che di spettacolare avevano ben poco in certe fasi. Insomma, un vero e proprio calcio del popolo in tutto e per tutto, a differenza di quanto poi messo in pratica da FIFA e UEFA. Che però, dal canto loro, sono pronte a rispondere.

LA RISPOSTA DI CEFERIN E INFANTINO

Abbiamo parlato di un Ceferin visibilmente inferocito per la decisione della Corte UE, ma pronto a rispondere colpo su colpo, come annunciato da lui stesso, per difendere i suoi interessi e quelli di chi gli sta vicino (Al-Khelaifi e Tebas in primis viene da pensare, visto che si sono subito schierati dalla sua parte). Infantino invece prende tempo, in attesa di decidere le prossime mosse con il collega. La sensazione è che sarà la questione durerà ancora per molto, in attesa anche di capire le vere mosse delle altre società che, un po’ per paura di ripercussioni sull’attuale stagione, ad oggi smentiscono la loro adesione.

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