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Tacchinardi silura Rabiot: «Lo guardo e penso al centrocampo di Berlino» – ESCLUSIVA
Alessio Tacchinardi in esclusiva su JuventusNews24 all’indomani di Juve-Milan, prima partita italiana dopo lo stop Coronavirus
Alessio Tacchinardi, ex centrocampista della Juventus, parla in esclusiva su JuventusNews24 all’indomani della semifinale di Coppa Italia tra Juventus e Milan, prima partita italiana dopo lo stop Coronavirus.
Che sensazioni ha provato a guardare di nuovo, anche solo in televisione, una partita di pallone?
«Grande emozione, soprattutto durante il minuto di silenzio e durante quell’applauso. Un doveroso abbraccio alle persone che hanno avuto delle disgrazie e un ringraziamento a quelle che si sono adoperate contro questa pandemia. È stata una scena toccante e particolare. Per i giocatori immagino sia stato complicato iniziare a giocare dopo un momento così pesante. Non è facile trovare le motivazioni, non era una partita come le altre. Di normale ci sarà poco finché non torneranno i tifosi allo stadio. Chi ama il calcio guarda le partite comunque, ma senza pubblico è un’altra cosa».
È stato un vero Juve-Milan?
«A livello fisico, è stata una partita vera. La Juve a tratti l’ho vista persino pimpante. Ci sono stati sicuramente alti e bassi, ma ci si poteva aspettare di peggio. Con un Milan un po’ più coraggioso, forse avremmo potuto vedere una gara diversa, più divertente. Hanno provato a speculare un po’ sperando in un calcio piazzato. Poi l’espulsione di Rebic è stata condizionante».
L’intervento di Rebic come lo valuta?
«Un fallo scellerato, non puoi fare un intervento del genere».
Sarri ha detto di aver fatto una cazz*** con quei tre cambi contemporanei nella ripresa…
«Ma il problema è Rabiot. Se ti mettono dentro a partita in corso… Dimostra di essere un buon giocatore, gioca un po’ spinto! Io lo guardo e penso al centrocampo di Berlino. Quando ho visto quei tre cambi mi sono detto: chi di loro avrebbe giocato in quel centrocampo con Pirlo, Pogba, Marchisio e Vidal? Sono giocatori che hanno pochi gol nei piedi, troppo pochi. Non può sempre risolvertela Ronaldo o Dybala. Che poi giocatori come Rabiot e Ramsey, per quelle che erano le aspettative, la Juve ha anche fatto bene a prenderli. E Sarri non ha fatto una cazz*** a metterli in campo. Ma uno come Rabiot, con l’ingaggio che ha, dovrebbe fare la differenza».
E Bentancur invece ci potrebbe giocare nel centrocampo di Berlino?
«Bentancur è forte e poi ha fame, ed è quello che ti fa scalare i livelli. È un ragazzo umile, che vuole arrivare. Sta muto, gioca e pedala. A me personalmente piace molto di più davanti alla difesa. Ma Sarri non ne ha un altro a destra col motore nelle gambe. E non puoi permetterti di avere gente statica con tre davanti che fanno tanta fatica a difendere».
A Pjanic cosa sta succedendo?
«Non lo so cosa abbia. Questa è una partita, ma già prima dello stop stava giocando da troppo sotto tono. Il problema è che forse, per come gioca Sarri, lui non ha le caratteristiche per ricoprire quel ruolo. A Sarri lì serve più un giocatore difensivo e raccatta palloni: tutto il contrario di Pjanic. Ad oggi proverei ad andare avanti con lui in mezzo e Bentancur a destra, ma deve cambiare marcia. Magari è condizionato dal mercato, ma non credo».
Al di là di umori e momenti: lo scambio con Arthur lo farebbe?
«Non mi fa impazzire: Pjanic è un buon giocatore, Arthur un giocatore discreto. La Juve nel prossimo mercato dovrà fare qualcosa in mezzo e davanti. In difesa sei a posto: De Ligt è completamente integrato ed è forte, punto. Speriamo in un ritorno di Pogba, ma viaggia a cifre assurde. Dovrà come al solito essere bravo Paratici. Io prenderei uno come Zaniolo, Tonali o Castrovilli: giocatori giovani con voglia e benzina».
Si ringrazia Alessio Tacchinardi per la disponibilità e la cortesia mostrate in occasione di questa intervista