Tacconi a RBN: «Maifredi non mi voleva capitano, io chiamai Agnelli»
Stefano Tacconi ha parlato ai microfoni di Radio Bianconera dell’arrivo di Sarri alla Juve, e non solo: le parole dell’ex portiere
Non le manda a dire Stefano Tacconi. L’ex portiere bianconero, ai microfoni di Radio Bianconera, ha parlato di Maurizio Sarri alla Juve ma non solo. Tante infatti le rivelazioni sul passato e in particolare su Maifredi.
SARRI – «È un tipo di gioco che non ha avuto risultato alla Juve con Maifredi, speriamo li abbia ora. Ora il calcio è cambiato. Anche quando è arrivato Allegri dicevano che non lo volevano. È ovviamente che lo stanno aspettando al varco, se vince buon per lui. Sarri deve lavorare e basta, deve cambiare mentalità a questa Juve. Io mi fido della società e credo che sappia da tanti mesi come andare avanti e cosa ci vuole. Faranno le analisi e vedranno quali giocatori prendere».
MAIFREDI – «Quando passi da uno che ami alla follia, arrivare a uno che pensa di essere il Dio del calcio, la presunzione ti fa brutti scherzi. Io ero in vacanza e lessi su Tuttosport che Maifredi disse che io non avrei mai fatto il capitano. Poi sono arrivato in ritiro e gli dissi “Prima di parlare sui giornali parli con me”. Io sono andato al telefono, ancora a gettoni, e ho chiamato Agnelli. Ho detto all’avvocato “Questo mi ha rotto già le p***e”. L’avvocato mi ha detto “Me lo passi”. Quando è tornato, inca****o nero, gli ho detto “Ti ho dimostrato di essere capitano o no?”. Dopo il 5-1 di Napoli ho chiesto la testa di Maifredi».
ALLENATORE – «Io allenatore? Avrei mandato a f*****o tutti. Non c’è più professionalità e rispetto, tutti i giocatori pensano alla playstation».