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Terza maglia Juve 2020 21, rivoluzione che piace: un tuffo nella storia
La Juventus nell’amichevole contro il Novara ha sfoggiato la terza maglia per la nuova stagione: colore arancione e fantasia con dettagli in nero
La Juventus ieri è scesa in campo contro il Novara, amichevole alla Continassa vinta per 5-0 dagli uomini di Andrea Pirlo. I bianconeri hanno sfoggiato la terza maglia Juve per la stagione 2020/2021: l’elemento di novità è l’arancione, colore utilizzato per la prima volta nella storia della squadra. Un elemento di novità che ha diviso i tifosi in un primo momento ma che dopo l’apparizione in campo sembra aver messo tutti d’accordo: l’arancione piace e poi, con le vittorie sul campo, piacerebbe qualsiasi tipo di fantasia e di colore. Il colore vivace ed il design innovativo per sottolineare il modus operandi di una Juventus che cerca sempre di guardare avanti, come dichiarato dalla designer Adidas Francesca Venturini: «La Juventus è un club che è sinonimo di innovazione ed è leader globale nel calcio, ci siamo quindi concentrati su come portare elementi unici in ciascuna divisa. Per la terza maglia utilizzando l’arancione per la prima volta nella storia del club».
La maglia “orange” dunque trova una sua precisa collocazione nella volontà di raccontare una storia con «i piedi nel passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro». L’istituzione della terza maglia è piuttosto recente e nasce soprattutto per intenti commerciali, con gli sponsor tecnici che possono imprimere il proprio marchio senza dover per forza rifarsi alla tradizione e alla storia del club. Sono diversi gli esempi di terze maglie della Juventus che hanno spaccato l’opinione pubblica bianconera tra tradizionalisti e innovatori. Eccone alcuni esempi.
Terza maglia Juve stagione 1996/1997
La Juventus della seconda metà degli anni ’90 viveva forse uno dei periodi più gloriosi di una storia scintillante. Con Marcello Lippi in panchina, la Juventus raggiunse per 3 volte la finale di Champions Legaue in tre anni consecutivi: 1996 contro l’Ajax, vincendo ai rigori nella sfida di Roma; nel 1997 la Juve perse contro il Borussia Dortmund e l’anno dopo venne punita dal Real Madrid con il gol di Mijatovic, sul quale i tifosi della Juventus hanno ancora da ridire. Nella stagione 1996/1997 la Juventus sfoggiò una terza maglia inedita, nera e gialla con una fantasia che richiama il manto della zebra. La progenitrice delle terze maglie moderne, si potrebbe definire, che non ha trovato seguito per diversi anni.
Terza maglia Juve stagione 2014/2015
La terza maglia della Juventus ha poi giocato per molti anni sui colori tradizionali: il giallo-oro e il blu, simboli della città di Torino. Con l’avvento del mercato globale, dei social e della sfrontatezza di un nuovo modo di comunicazione, anche i colori delle divise hanno assunto una valenza particolare. La stagione 2014/2015 vede il cambio in panchina dopo il triennio pieno di successi di Antonio Conte con l’arrivo dell’ex nemico Massimiliano Allegri. Una storia quinquennale quella della Juventus col tecnico livornese, con cinque Scudetti e due finali di Champions League, perse contro Barcellona e Real Madrid. Proprio nel primo anno di Allegri la Juventus ha utilizzato contro Atletico Madrid e Malmoe in Champions League la terza maglia verde “evidenziatore”. Un colore con una precisa valenza, come spiegò Martin Lotti, direttore creativo di Nike: «Volevamo utilizzare un colore vivace in modo che queste divise risultassero più brillanti di notte rispetto all’erba e sotto le luci dei riflettori. Quando il cielo è buio queste divise sembrano percorse da una carica elettrica, come se fossero alimentate da batterie, e forniscono un flash di colore in campo».
Terza maglia Juve stagione 2016/2017
Colori tradizionali ma una fantasia ancora una volta particolare. Secondo anno per Adidas con la Juventus, dopo il lungo sodalizio con Nike, e annata da incorniciare con l’enorme macchia della sconfitta per 4-1 in finale di Champions League contro il Real Madrid. La Juventus, nella stagione 2016/2017 sfoggiò una terza divisa completamente bianca, con fantasie e sponsor e numeri in nero, con i dettagli a richiamare il manto della zebra. Una sorta di ri-mediazione della divisa utilizzata nel 1996/1997, con la triste coincidenza delle due finali perse in Champions League.
Terza maglia Juve stagione 2017/2018
Le fantasie e i colori cambiano e stravolgono l’immaginario collettivo dei tifosi che restano ancorati però alla tradizione. È quello che si è proposta di fare la Juventus con la terza maglia della stagione 2017/2018, chiedendo ai tifosi di disegnare la nuova divisa. I colori indicati erano quelli utilizzati già a cavallo degli anni ’30 e ’40. I primi 100 “classificati” poi sono stati messi al giudizio di una giuria di esperti che scelse la divisa verde, con una banda orizzontale bianca e nera con lo sponsor all’interno. Attaccamento alla maglia e alla storia, nel vero senso di queste parole.
Maglia Juve 2019/2020: la novità della special edition
La terza maglia della Juventus per la stagione appena conclusa non ha stravolto i colori classici, con un blu-azzurro già utilizzato diverse volte e anche in occasioni felici. La società bianconera però, il 30 ottobre 2019, ha lanciato a sorpresa la divisa in collaborazione con Adidas e Palace, con le tradizionali strisce bianconere che sfumano nella parte bassa della maglia, con lo sponsor e i dettagli in verde fosforescente. Una scelta rivoluzionaria spiegata dal Chief Revenue Officer Giorgio Ricci: «E’ la grande fusione tra calcio e fashion. Per un ulteriore allargamento dei nostri confini. Abbiamo voluto sorprendere, scendendo in campo con una maglia frutto della collaborazione con una realtà iconica del mondo skater a livello mondiale. Ringraziamo il nostro partner adidas che ha reso possibile questo progetto».
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