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Thiago Motta a Sky: «Vittoria importante e meritata. Non sono solo i miei giocatori ma i miei ragazzi, sono uno di loro. Su Cambiaso dico questo»

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Thiago Motta, allenatore bianconero, ha parlato nel post-partita di Juve Lazio: le sue dichiarazioni ai microfoni di Sky

Thiago Motta ha parlato così dopo Juve Lazio a Sky, match dell’Allianz Stadium valido per l’ottava giornata della Serie A 2024/25.

PAROLE – «Continueremo a lavorare su tutto, mi sono piaciute molte cose. Abbiamo trovato una squadra molto generosa, che sta difendendo molto bene. Certe volte i ragazzi sono stati un po’ frenetici. È meglio creare un’occasione che andare cinque volte per niente. Penso che il gol sia arrivato nel momento giusto, ma non è mai facile segnare a una squadra così. È una vittoria importante e meritata».

L’IMPORTANZA DEL TIRO DA FUORI «È molto importante però se fatto nel modo giusto. Il tiro che ha provato Fagioli non è quello da fare in questo momento. Quando si trova posizionato bene e sei equilibrato allora è una cosa importante quando trovi squadre che si difendono così. Il cross fatto nel momento del gol è perfetto, da fare sempre perché molto difficile da difendere. Il tiro da fuori area fatto nel momento giusto è importantissimo anche perché il portiere può non vedere la palla».

CAMBIASO – «Andrea sta diventando un giocatore importante anche con la Nazionale. Giocando da quinto, terzino, centrocampista. È molto completo, sa che può migliorare ancora e che deve fare attenzione al suo fisico ed essere equilibrato mentalmente e fisicamente. Ma è un grande professionista. Può fare ancora tante cose meglio. È molto importante per noi e per la Nazionale».

RAPPORTO CON LA SQUADRA – «Io quando sono stato giocatore tanto tempo fa sono sempre stato una persona che non riesce a nascondere i miei sentimenti e lo trasmetto alle squadre. A volte è positivo, a volte no ma sono fatto così. Lo trasmetto e parlo con loro. Oggi come allenatore ci sono tante situazioni in cui non è facile, però finché sarò così allenerò. Quando perderò questo lato emotivo, farò un’altra cosa. Sono uno di loro, lo sanno molto bene. Non sono solo i miei giocatori ma i miei ragazzi. Gli voglio bene poi fa parte del mio lavoro scegliere chi gioca o meno».

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