News
Thuram: «Chi comanda in Italia non considera grave il razzismo»
Lilian Thuram, ex giocatore francese della Juve, ha parlato del problema del razzismo nel calcio italiano: le sue parole
Ai microfoni del Corriere dello Sport, Lilian Thuram ha parlato del problema del razzismo in Italia. Le sue parole.
RAZZISMO – «Il pubblico italiano non impara perché si parla ma alla fine non si fa nulla. Se non viene fatto nulla si permette a certa gente di continuare a farlo. Chi comanda evidentemente non considera grave il razzismo. Chi non fa niente significa che è d’accordo con i “buu”. In Francia gli arbitri sospendono le gare ed è un segnale molto forte, non mi sembra che in Italia ci sia stata una presa di posizione così».
I CLUB – «Devono sentirsi responsabili, e sentirsi colpevoli è già un buon inizio. Quando si parla di razzismo bisogna essere consapevoli che non è razzista il tifoso, ma la persona italia, francese, europea ed in generale bianca. Da anni si parla di questo problema ma non è stato ancora risolto, significa che c’è ipocrisia, come l’allenatore dello United sul caso Pogba».
CALCIO ITALIANO – «Per un italiano è difficile ammettere di essere razzista, non è facile vedere una cosa così quando si è emotivamente coinvolto. Se mi è mai capitato quando ero in Italia? Sì, ma qualunque persona nera almeno una volta ha avuto problemi con un razzista. Non è solo il mondo del calcio ad essere così».