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Tifosi Juve, distanti ma uniti: Klajdi e il suo “Bar Il Fauno”

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Tifosi Juve, distanti ma uniti: Klajdi e il suo “Bar Il Fauno”. La rubrica che ascolta e racconta le storie del popolo bianconero

Eccoci in Borgo Vittorio Emanuele, la piazza centrale di Giuliano di Roma, piccolo paese di 2400 abitanti in provincia di Frosinone. Qui sorge “Il Fauno“, bar e caffetteria che prende il nome dalla caratteristica fontana qualche metro più in là, da qualche anno non più zampillante.

Il titolare, Klajdi Bullari, è un ragazzo di 25 anni di origine albanese che vive in Italia sin da quando era un bambino. La sua vita, come quella di tutti, in questo periodo è fortemente condizionata dall’incubo Coronavirus. Una preoccupazione costante che, però, non gli impedisce di pensare con positività al futuro. Né di parlarci della sua Juventus… Lo ha fatto su JuventusNews24.

Ciao Klejdi, ci racconti un po’ della tua attività?
«Ho rilevato questo bar quattro anni fa dai proprietari, prima ero un semplice dipendente. Avevo la mia clientela fissa e allora ho deciso di mettermi in proprio. Bene o male in questi anni sono sempre riuscito ad andare avanti. Prima che…».

Prima che?
«Che questa situazione complicasse tutto quanto. Sono chiuso da circa due settimane: per me è tanto tempo visto che sono abituato a vivere con quello che guadagno giornalmente. Al momento riesco ancora a starci dentro, mi auguro che il 3 aprile si possa riaprire. Anche se temo si finirà ben oltre Pasqua per quello che è il quadro generale».

Aspetto economico a parte: che effetto ti fa questa situazione?
«La paura c’è, basta sentire la televisione e leggere i giornali. Ho paura anche per la mia compagna con la quale convivo. Ma bisogna essere fiduciosi: spero in una ripresa». 

Prima di chiudere avevi preso delle particolari precauzioni a livello igienico?
«Se c’è una cosa che i miei clienti mi hanno sempre riconosciuto sono pulizia e igiene. Il locale, anche in condizioni di normalità, viene disinfettato giornalmente. Io utilizzo sempre i guanti e, da quando sono subentrate le nuove norme, ho fatto uso di mascherina e di tutte le precauzioni del caso. È davvero la prima cosa a cui sto attento».

Credi che quando riaprirai i tuoi clienti torneranno a frequentare il bar come se nulla fosse?
«Sono tutti quasi amici, li sento  spesso in videochiamata. Ho anche un amico del Tabacchi, rimasto aperto, che mi aggiorna della situazione. Credo che quando riaprirò torneranno piano piano, normale che all’inizio possa esserci un po’ di diffidenza».

Parlaci della tua passione  per la Juventus
«Sono un grande tifoso, non mi sono mai perso una partita della Juventus. Sono stato due volte allo Stadium. In occasione di uno Juvrntus-Palermo terminato 4-0, quando Marchisio si ruppe il legamento, e per un Juve-Atalanta di Coppa Italia, finì 3-2 con un po’ di sofferenza. Quando sono a lavoro, però, cerco di vivere le partite meno intensamente anche se è difficile (ride ndr…)».

Secondo te la stagione calcistica si concluderà?
«Io spero che concludano la stagione, il problema che ad oggi non vedo prospettive favorevoli: dubito per esempio che si possa giocare a porte aperte in tempi brevi.La Juventus è prima e quindi, in caso di stop definitivo, meriterebbe di vincere lo scudetto. Ma viste le condizione preferirei che quest’anno il tricolore non andasse a nessuno…».

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