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Tifosi Juve, distanti ma uniti: Laura e il suo “Voglio la Luna”
Tifosi Juve, distanti ma uniti nell’emergenza: Laura e il suo “Voglio la Luna”, parrucchiere di Torino. La rubrica che ascolta e racconta le storie del popolo bianconero
Siamo a Torino, in Piazza De Amicis 76, a due passi dalla fermata della metropolitana Dante. In un angolo nascosto della piazza un’insegna delicata ed elegante, bianconera (e forse non è un caso). “Voglio la Luna” si chiama il piccolo salone dove lavora Laura Passalacqua, professione parrucchiera. «Sono la titolare ma ci sono solo io…», ci spiega con delicatezza ed orgoglio.
Lo stesso di quando afferma senza timore di smentita: «Sono tifosa della Juve da sempre». Per lei, come per la maggior parte degli italiani, non è un periodo semplice. La sua attività è momentaneamente chiusa per l’emergenza Coronavirus. Manca l’essenziale routine lavorativa e tutto quello che essa comporta. Mancano persino le partite della Juve che «almeno ci distrarrebbero per qualche ora». JuventusNews24 ha voluto ascoltare e raccontare la sua storia.
Laura, cosa ti manca di più in questo periodo?
«La cosa che mi manca più di tutte è il contatto con i miei clienti, essendo abituata a lavorare 10 ore al giorno».
Clienti che forse già negli ultimi giorni avevano iniziato a restare a casa…
«In realtà martedì e mercoledì scorsi abbiamo registrato una maggiore affluenza. Forse i clienti hanno avuto il sentore che la situazione stesse per diventare quella che è attualmente ed hanno preferito mettersi in ordine. In quei giorni abbiamo lavorato di più, con la mascherina naturalmente».
Lo Stato ha stanziato 25 miliardi per famiglie e aziende. È l’aiuto che ti aspettavi?
«Il vero cruccio sono le tasse: fortunatamente hanno rinviato la scadenza di lunedì (oggi ndr), mi auguro possano slittare anche quelle di aprile».
Si tratta di una situazione in continua evoluzione. Ma quando si tornerà alla normalità?
«Spero che giovedì 26 sia veramente una data per poter ripartire. Ne abbiamo bisogno a livello lavorativo, ma anche a livello di umore. È un momento drammatico».
E chissà quante persone avranno bisogno di taglio di capelli…
«Credo di sì. In questi giorni ho ricevuto tantissimi messaggi dalle mie clienti abituali. Qualcuna ha addirittura già preso appuntamento. Questo significa che la clientela mi è molto affezionata e ciò fa indubbiamente piacere. Mi regalano un momento felice in un periodo molto complicato».
Ti sei tenuta impegnata nel frattempo? Magari tagliando i capelli a qualcuno in famiglia
«No, ho deciso di prendermi un periodo di pausa. Anche perché a mio figlio Simone li avevo già tagliati prima che si verificasse questa situazione di emergenza! (ride ndr)».
Da quando sei tifosa della Juventus?
«Lo sono da sempre. Avevo uno zio di sette anni più grande di me che mi aveva trasmesso questa passione. Con lui ho iniziato ad andare allo stadio e ad amare la Juventus. Pensa che da ragazza facevo gli appostamenti a Cabrini… Lui abitava a Cavoretto come me».
Fa un certo effetto sapere che persino alcuni calciatori sono risultati positivi al Coronavirus
«Questo ti fa capire quanto sia grave la situazione. Persino i calciatori, che come noto sono super controllati, hanno gli stessi problemi di tutti noi. Non me lo sarei mai aspettata».
Cosa ti aspetti dalla Juventus alla fine di questa sosta forzata?
«Da tifosa mi auguro che questo stop li carichi un po’. Nelle ultime partite mi sono sembrati senza energie. Mi auguro che ci sia una buona ripresa, anche per regalare un po’ di gioia. Noi per esempio a casa abbiamo anche un grande tifoso del Torino. Ci mancano anche quelle discussioni tra tifosi. Sarebbe bello poter tornare a distrarsi per qualche ora».