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Tifosi Juventus Women, fuori dai giochi le storie: a Barcellona vincono loro – VIDEO

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Storie di un grande amore per le Juventus Women. Tra i tifosi bianconeri a Barcellona c’è anche chi arriva per la prima volta: «Uno dei giorni più belli della mia vita!»

(inviato a Barcellona) – «Piacere, sono io Nicoletta». «Lino, piacere! Benvenuta tra noi!». «Scusate: non vi conoscevate già?». «No! Ci siamo conosciuti sui social, per me è la prima volta, non ho mai visto la Juve dal vivo». Fuori dai giochi ci sono le storie da raccontare. E alcune, hanno davvero dell’incredibile. Tra i 3252 spettatori del Johan Cruyff di Barcellona ci sono anche nove tifosi bianconeri, a sostegno delle ragazze, in una grande serata da Champions.

Nicoletta è di Pisticci, un piccolo paese della provincia di Matera. «Son partita stamattina all’alba per andare in aeroporto, a Bari». Non proprio due passi, anche se l’emozione sovrasta ogni sacrificio. «Sono tifosa juventina da sempre, è una passione che mi ha trasmesso papà – racconta -. Ma questa è la prima volta in assoluto che vedo la mia squadra del cuore dal vivo. Le ragazze le seguo dal primo giorno che la società ha avviato il settore femminile, ho scelto questa partita perché volevo cominciare alla grande con una partita che non dimentichi».

Un fiume in piena lei. Avvolta da una fede che adesso incrocia quella di altri tifosi sfegatati quanto lei. Mauro e Stefano sono arrivati con un volo da Venezia, loro sono abituali a Vinovo. E spesso anche in trasferta: «Noi siamo di San Stino, il paese di Lisa Boattin. Siamo partiti stamattina insieme ai suoi genitori». Provano a non mancare mai Alessandra e Massimo, che sono anche tifosi juventini da sempre. E dopo l’estate mondiale al seguito di Lisa non possono certo mancare all’appuntamento catalano.

Erika ha trascinato con sé Silvia, arrivano poco prima del match da Firenze. «L’ultima volta a Sassuolo ne ho portati otto, abbiamo preso un pulmino. Questa volta ho coinvolto lei – racconta -. Fino a qualche anno fa giocavo anche io». La domanda, però, sorge spontanea: «hai preso in considerazione che a Firenze ci sono due squadre di Serie A? Perché la Juve?». Lei: «Ho ricominciato a seguire con attenzione il calcio femminile dal Mondiale, e da lì è nato il mio debole calcistico per Cristiana Girelli».

Ci sono anche Massimo e Lino nel settore ospiti, ognuno a rappresentanza del proprio gruppo organizzato a sostegno delle Juventus Women, JWS e Dominio Bianconero, ma di fatto uniti da una sola passione autentica per il calcio femminile. Senza distinzione: tutti lì dalla passione per gli stessi colori, a metterci la voce anche per chi avrebbe voluto esserci e non ha potuto. E si sentono eccome i tifosi bianconeri per tutti i novanta minuti, che si prendono meritatamente gli applausi delle ragazze a fine gara per aver tenuto testa anche loro alla più nutrita tifoseria catalana: con educazione e armonia.

I valori più umani del movimento regalano un sogno a Nicoletta, nel post gara: «Ho fatto autografare la maglia da Galli, Boattin e Girelli che sono le mie preferite. Ma ho fatto la foto anche con tutte le altre, questo è davvero uno dei giorni più belli della mia vita!». La serata continua in centro, ed è una continua fusione di esperienze, racconti di vita, e modi diversi di vivere la fede calcistica per i colori bianconeri.

Le luci di un nuovo giorno riportano alla vita quotidiana, con una grande emozione da portare a casa. E prima dell’imbarco la promessa di un arrivederci si lega già al calendario delle prossime partite. All’aeroporto di Caselle, appena atterrato, Lino allunga il passo: «Sono il titolare di una cartolibreria, a Chivasso. Devo far presto perché vado a lavoro, in questi due giorni ho chiesto a mio padre di darmi una mano». Storie: di un grande amore.

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