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Toñito, ex compagno Ronaldo: «Era un mostro anche a 17 anni»
Parla Toñito il centrocampista dello Sporting Lisbona che diede il via alla nascita di un grande campione come CR7
Il Toñito, così era soprannominato Antonio Jesús García González, centrocampista dello Sporting Lisbona. Intervistato da La Gazzetta dello Sport ricorda quei momenti che hanno dato il via alla grande carriera di un ragazzo oggi divenuto campione, CR7. Ecco le sue parole.
LA PRIMA VOLTA – «14 agosto 2002. È il 58’ di Sporting-Inter, preliminare di Champions. Succede che esce Toñito ed entra un extra-terrestre di 17 anni. Gli dissi qualcosa come “Suerte, mostro”, poi si scatenò. Aveva una voglia incredibile di mangiarsi il mondo. Ero un buon giocatore io, ma la differenza si è vista da subito: Cristiano ha sempre avuto il potere di cambiare le squadre. Gli facevo anche da autista, ma dovevo aspettare anche un’ora al campo perché non voleva mai andarsene. Bussavo sulla finestra della palestra: “Avanti Cris, basta, è tardi”. Si dispiaceva perché non esordiva subito, io lo facevo ragionare. Gli dicevo che sarebbe arriva la sua ora».
PRIMO GOL – «Se volete, potete dire che il gol è nato dal mio tacco, ma in realtà ho fatto poco o nulla solo una giocata di tacco sulla trequarti, poi lui ne ha saltati tre. E dopo ne ha segnato pure un altro».
JUVENTUS – «Manca a tutti, pure ai rivali, ma soprattutto al Real. Ero dispiaciuto quest’estate, ma poi ho capito: è andato in una squadra già fortissima in cui lui è il plus. La Juve è la favorita in Champions».