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Toro Juve: il derby lo abbiamo vinto prima, durante e dopo
Toro Juve: il derby lo abbiamo vinto prima, durante e dopo. L’editoriale sul successo dei bianconeri contro i cugini
Toro-Juve ha regalato momenti che rimarranno nel tempo. Intendiamoci subito per non incorrere in equivoci, ci sono stati derby con una marea di episodi più importanti. Ma ce ne sono stati anche tanti altri, in questi ultimi anni, dove la Juve al Grande Torino ha vinto ugualmente 1-0, con una rete nel secondo tempo e con molte meno situazioni offensive lungo i 90 minuti. Da una parte e dall’altra, perché anche il Toro ci ha provato più di altre stracittadine, anche se Szczesny di fatto non ha dovuto effettuare nessun intervento di un certo rilievo
Le immagini che s’impongono e che quanto meno staranno dentro la storia di questa stagione sono fuori fuori dalla partita. Può essere persino paradossale, ma rispetto alle consuetudini e al primato del campo, credo che molti tifosi si saranno sentiti coinvolti e toccati dalla scena dell’inizio, un’eccezione nella normale vita della Juve. Tutta la squadra stretta intorno, Danilo a fare un discorso, verrebbe da dire: il ritiro esibito davanti al pubblico, il guardarsi negli occhi diventato pubblico. Quel “prima” somiglia moltissimo al “dopo”, con la squadra a prendersi i meritati applausi della curva, una volta tanto tutti uniti dopo tanto penare. E persino l’intervallo aveva visto inquadrato Allegri tornare in campo da solo, quasi ad assorbire l’emotività del momento. Se si fosse usciti con un altro passaggio a vuoto, chissà quanto si sarebbe romanzato su questa scena, chissà quanto sarebbe diventata la raffigurazione evidente dello scollamento tra allenatore e squadra.
E invece no: la Juve ha vinto e con lei – ovviamente, anche se ormai c’è anche chi discute questo assioma – il suo allenatore. Ha vinto con merito, creando di più. Senza fare una gara incredibile. E senza cancellare quelle riserve che avremo tutti al fischio d’inizio di Juventus-Empoli venerdì prossimo perché ormai non ci fidiamo più ed è per forza così. A meno che – ed andrebbe considerato come un elemento anche questo nuovo e come tale capace di produrre conseguenze forti – l’intervento presidenziale non abbia generato una nuova identità. Nessuna certezza se non quella che si è tutti in discussione. Quando non è un modo di dire, è una situazione che non può non produrre fatti nuovi. Personalmente, me ne basterebbe uno (che trovo gigantesco, pensando agli umori post Monza, Milan e Maccabi Haifa: che ognuno creda che la stagione è ancora da giocarsi. Altrimenti, L’inverno del nostro scontento non sarebbe più un passo del Riccardo III, ma la nostra infinita condanna (che non ci meritiamo, nonostante tutti i nostri errori).
Non sappiamo a oggi se i 3 punti del derby diventeranno più importanti del prima e del dopo. Quel che è certo è che Allegri ci ha messo del suo, con una difesa a 3 inedita e coraggiosa. E siccome ho in odio l’avevodettismo in voga, la cultura dei felici delle sconfitte perché lo sapevano (non solo nel calcio: è una prassi ormai comune in molti campi), la pratico al rovescio. Quando ho letto che avrebbero giocato Danilo-Bremer-Alex Sandro ho pensato che non fosse possibile o comunque un azzardo. Con un però, che mi piaceva alquanto: l’interventismo del mister. Che ritengo necessario perché penso che in passato abbia dato diverse prove di capacità di direzione e se ritrova le intuizioni giuste non potremo che beneficiarne. Sapendo quanti errori abbiamo alle nostre spalle, tali da appesantire moltissimo il nostro cammino e – ovviamente – la credibilità di chi ne ha la responsabilità.
Non sappiamo se il derby sarà la gara della svolta. É ragionevole pensare, ipotizzare e sperare che lo sia per Vlahovic. Il gol è il dettaglio di un’interpretazione della partita totale. Allegri ne ha esaltato la dimensione tecnica. Se Dusan fosse questo, avremmo un vero leader. E in questa Juve, se ne sente un grande bisogno, era esattamente questo ciò che si doveva sperare che uscisse da una gara così delicata: che la si vincesse con un grande protagonista. Se sarà così, il derby lo avremo vinto prima, durante e dopo.