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Il vero Pogba? É rimasto a Torino
Tante critiche in Inghilterra per le ultime prestazioni giudicate non all’altezza di Paul Pogba, Mourinho lo difende, ma alla Juve era un’altra cosa
É stato attaccato da Lampard («Con la cifra che è stato pagato dovrebbe risolvere le partite da solo») e da mezza stampa inglese, sempre severissima nei voti in pagella e attenta più alle vicende fuori da campo che a ciò che fa vedere all’ Old Trafford. Vedi i recenti casi del debito di 100 sterline saldato con tre mesi di ritardo ad un operaio o la cuoca personale fatta arrivare direttamente dall’Italia. Sintomo di nostalgia per i bei tempi torinesi ormai andati. Perché, nonostante tutto, con la Vecchia Signora la storia era sicuramente diversa. E se Mourinho fa muro e lo protegge dicendo che in realtà sono solo tutti invidiosi per i soldi che prende, c’è anche da dire un’altra verità.
PASSATO CHE AVANZA– La pressione su di lui è tanta, certamente più di quella che aveva alla Juve perché quando arrivi col peso di 105 milioni non potrebbe essere altrimenti. In Serie A in totale ha collezionato 28 gol e 31 assist in 124 partite, in Premier segna meno e manda di meno in gol in compagni. Facendo la media 0,2 gol in serie A contro gli 0,1 attuali e 0,25 assist contro 0,10. Numeri che si spiegano solo in parte con la maggior competitività ed equilibrio del campionato inglese. Anche a livello di serenità e autostima qualcosa Paul (che ora è ai box per un problema alla coscia) ha perso, basti vedere anche il calo registrato con la sua nazionale. Nostalgia e critiche: di certo i tifosi inglesi si aspettavano una stagione diversa. E intanto spunta una clausola nel suo contratto: se verrà rivenduto per una cifra superiore a 50 milioni, nei prossimi 5 anni alla Juve spetterà un bonus di 5 milioni.