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Vlahovic parla dal ritiro della Serbia: «Non voglio paragonarmi a Kane, ma cercherò di…»

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L’attaccante della Juventus, Dusan Vlahovic ha parlato alla vigilia della sfida la Serbia e l’Inghilterra. Ecco le sue parole

Dusan Vlahovic, attaccante della Juventus, ha parlato alla vigilia della sfida la Serbia e l’Inghilterra.

EUROPEO – «Pensiamo partita per partita. Vogliamo superare il girone. Vedremo. Questa è il palcoscenico più grande possibile. Soprattutto per i giocatori giovani. Ho giocato la Coppa del Mondo. Questo è il primo Campionato Europeo. È significativo per i giovani e per me.

Non si sa mai cosa succederà, siamo qui dopo 24 anni e faremo del nostro meglio per andare avanti. L’Inghilterra è una delle migliori squadre del torneo e sarà difficile. Non vorrei fare paragoni, sarà una bella partita e noi faremo il massimo per fare risultato.

Non so cosa dire, so che sarà difficile, loro sono forti, hanno giocatori forti in tutte le linee ed è per questo che sono una delle favorite del torneo».

KANE –  “Kane ha segnato 53 gol la scorsa stagione. Non voglio paragonarmi a quel tipo di giocatore. Gioca da 15 anni ad ottimi livelli. È uno dei migliori attaccanti. Per me è un’occasione, gioco senza pressioni. Tutti si aspettano che l’Inghilterra vinca il torneo.

C’è possibilità per me, ma non vorrei paragonarmi a un giocatore del genere. Personalmente cercherò di ottenere il massimo possibile nel calcio. La cosa più importante è il duro lavoro. Vedremo».

ORSATO – «È uno dei migliori arbitri al mondo e ha fatto chissà quante partite in Champions League, agli Europei e ai Mondiali. Gli piace far giocare, con molti duelli, è un ottimo arbitro, quindi questa è la sua ultima competizione e gli auguro buona fortuna per la sua carriera».

LAVORO – «Sono qui per lavorare al servizio della squadra e per sottoporre alla squadra ciò di cui ha bisogno. Sono qui per cercare di fare del mio meglio. Siamo una squadra e non c’è vanità su chi segnerà e chi no, da questo punto di vista sono contento di aver partecipato all’azione della porta della Svezia.

Anche se non era niente di speciale. Quella vittoria per noi è stata importante perché non vincevamo da molto tempo».

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