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Vlahovic è (quasi) tornato: in attesa del gol, il serbo ripaga la fiducia di Tudor con una prestazione di tanto cuore e tanta battaglia!

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Vlahovic c’è! In assenza del gol la Juve ritrova la versione battagliera di Dusan nella sfida contro il Genoa

La prima di Igor Tudor in Juve Genoa ha regalato diverse sorprese di formazione. Quelle più impattanti hanno riguardato soprattutto la difesa, ma quella più appariscente ha avuto a che fare con l’attacco. L’esordio di Igor Tudor da allenatore della Vecchia Signora ha collimato con il ritorno di Dusan Vlahovic al centro dell’attacco. Questo rientro in campo dal 1′ rappresenta un forte e immediato rovesciamento delle gerarchie. Il confronto dell’Allianz Stadium lo ha promosso nuovamente come riferimento offensivo principale di Madama al posto di Randal Kolo Muani. Non ha timbrato il cartellino con un goal, ma ne ha propiziato uno bellissimo in una zona di campo spesso calpestata durante la sua partita: la “gemma” di Kenan Yildiz viene preceduta da un duello avvenuto con Johan Vasquez sulla sezione di centro destra della trequarti campo. Uno dei tanti nella partita di “fatica” condotta ieri.

Come riportano i dati griffati Sofascore, i confronti one-to-one con i difendenti rossoblù sono stati nel complesso 17: 13 di questi sono avvenuti a terra, mentre 4 lo hanno costretto al confronto aereo. In tal senso incoraggiano le “vittorie“: sono 4 in totale. Potrebbero sembrare poche, ma, se pensiamo che una ha causato il goal decisivo e 2 di queste sono dei falli subiti a suo favore, c’è da essere ottimisti. Il Vlahovic “battagliero”, che sta sta fuori dall’area e agisce lungo tutta la trequarti, non dà solo dei segnali incoraggianti solo sul piano del temperamento. Questa versione lo coinvolge di più anche all’interno della partita. Giocare fuori dall’area di rigore gli hanno consentito di toccare ben 33 palloni. Da questo numero è possibile estrapolare una buona e ritrovata qualità associativa con la squadra: il serbo, infatti, ha smistato ben 10 passaggi, di cui 5 precisi e 2 determinanti per azioni pericolose. Azioni pericolose in cui anche egli stesso ha provato a incidere indelebilmente il suo nuove per ovvie ragioni di ruolo. Sono 2 le conclusioni tentate verso la porta, è una invece la grande occasione partorita dal suo destro fatto partire da un’altra zolla di campo in cui è passato spesso: il versante centro sinistra della trequarti campo.

Probabilmente è questo l’unico aspetto rivedibile e migliorabile della sua prestazione. Guai, però, a sottovalutare il resto del lavoro “sporco” da guerriero. La qualificazione alla prossima Champions League passa anche dalla voglia di lottare e dalla voglia di emergere sugli avversari. E questo Dusan sembra averlo riacquisito proprio ieri alla prima di Igor Tudor, uno di quelli che sembra credere fortemente in lui.

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