Esclusive
Volpato: «La Juve non può permettersi altri passi falsi. Bonucci? Ci teneva a rimanere» – ESCLUSIVA
Rej Volpato, doppio ex di Juve ed Empoli, ha parlato in esclusiva a Juventusnews24: ecco che cosa ci ha detto
La Juventus torna in campo questa sera ad Empoli per il posticipo della terza giornata di campionato. Una sfida che conosce molto bene Rej Volpato, che dopo l’esperienza nel settore giovanile bianconero ha avuto modo di mettersi alla prova anche nell’ambiente toscano in Serie A. In esclusiva per Juventusnews24 abbiamo analizzato con lui questa sfida, soffermandoci poi anche su molti altri argomenti.
Come hai visto la Juve nelle prime due uscite?
«Sicuramente deve prendere ancora il ritmo e trovarsi, ci sono alcuni giocatori nuovi e ad inizio campionato non è mai facile amalgamare il tutto. Ma ho visto una buona Juve, specialmente nella prima partita, con un buon approccio e anche un buon gioco. Poi quest’anno l’obiettivo è uno solo: senza le coppe può anche giocare per vincere lo Scudetto».
Per la lotta Scudetto la Juve parte in prima fila o vedi altre squadre avvantaggiate?
«Anche solo per il nome parte in prima fila, la Juve gioca solo per vincere qualsiasi competizione. Poi sicuramente una squadra come il Milan, che è partita molto forte e l’ha dimostrato anche a Roma, può dare filo da torcere. Ci sono 2/3 club che secondo me sono più avanti sull’aspetto di squadra, anche per gli ultimi due anni in cui la Juve ha avuto difficoltà anche extra-campo che hanno influito a livello mentale».
Chi a livello mentale è partito molto forte è Vlahovic.
«Lo scorso anno, anche per problematiche fisiche, ha avuto tante difficoltà. Ora è partito bene, la testa lo aiuta. Poi sai, anche se gioca male è importante per un attaccante trovare la via del gol, è il 70% del lavoro. E’ sempre un aiuto importante per il percorso di crescita».
La coppia con Chiesa secondo te è la più forte del campionato?
«A livello di Juve sono i due più forti. A livello di campionato secondo me se la giocano con diverse altre coppie, specialmente quella del Milan. Vlahovic è più forte di Giroud, che però negli ultimi tre anni sta facendo cose fantastiche per quello che porta alla squadra. Leao invece è più avanti di Chiesa ad oggi».
Che voto daresti al mercato della Juve?
«Allora, sicurtamente la Juve doveva alleggerire il monte ingaggi e ci è riuscita abbastanza bene, ha tolto parecchi esuberi. A livello di entrate ci sono stati buoni acquisti, ma poteva fare qualcosa di più per essere più competitiva. Però magari, senza le coppe, non ha bisogno di tutti questi giocatori. Ha influito anche la nota vicenda extra-campo. Credo sia stato fatto il minimo indispensabile, poi magari il prossimo anno punteranno ancora più in alto».
Che idea ti sei fatto sul caso Bonucci?
«Io con lui sono stato a Bari, lo conosco bene come giocatore e come persona. Leo alla Juve ha dato tanto, non era un Del Piero o un Buffon ma in tante vittorie lui era presente con Chiellini e Barzagli. Ha scritto pagine importanti della storia bianconera. A livello fisico magari non era quello di qualche anno fa, però sotto l’aspetto di spogliatoio può essersi rotto qualcosa. Come professionista mi dispiace, so quanto ci teneva a far parte di quel gruppo. So cosa prova, poteva aiutare i giovani a crescere nella mentalità e a far capire loro cosa significa stare alla Juve».
Tornando al campo, come vedi la trasferta di Empoli?
«Sulla carta non c’è paragone. L’Empoli è una piccola realtà, ho giocato anche lì e conosco bene il presidente e negli ultimi anni c’è stata una crescita importante. E’ un ambiente sereno dove tanti giocatori, per le non pressioni, esprimono magari più di quello che potrebbero dare. La Juve però ha già perso due punti, non può perderne altri se vuole stare al passo delle grandi».
Che ricordi hai della tua esperienza in bianconero?
«Sono andato lì che ero molto giovane e ho avuto la fortuna di allenarmi un anno e mezzo con gente come Del Piero. Secondo me era la Juve più forte di sempre con altri giocatori come Trezeguet, Ibra, Cannavaro e Thuram che ad oggi non hanno rimpiazzi a livello qualitativo. Sono cresciuto tantissimo a livello di giocatore, ho appreso tanto. Non era un sogno ma la realtà. E poi credo che, per qualunque giovane che sogna di giocare a calcio, ritrovarsi lì è il massimo».
Secondo te un progetto come quello della Next Gen all’epoca ti sarebbe stato utile?
«Ai tempi un giovane aveva più difficoltà a fare il salto nel calcio dei grandi. Secondo il mio punto di vista il livello era più alto e per un giovane era più difficile farsi spazio in Serie A. Ora i ragazzi sono avvantaggiati già nei i campionati Primavera, dove ci sono promozioni e retrocessioni. Hanno una mentalità diversa da quella del passato, oggi sembra un campionato vero e proprio. Alcune squadre, come la Juve, stanno investendo molto nelle U23 che permettono di raggiungere un livello di crescita mostruoso e mettere i giovani a contatto con i grandi ma con meno pressioni. Così cresci molto più in fretta».
Si ringrazia Rej Volpato per la cortesia e la disponibilità dimostrate nel corso di questa occasione