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Vucinic a Casa Sky Sport: «Alla Juve sono entrato in una macchina da guerra»
Mirko Vucinic è stato ospite di Casa Sky Sport: le parole dell’ex attaccante della Juve sulla sua carriera
Mirko Vucinic è stato ospite di Casa Sky Sport. A partire dalle 19.30, l’ex attaccante montenegrino della Juventus, ha risposto alle domande.
SERIE A – «Da ragazzino il mio sogno era giocare in Serie A, perché era il campionato più bello del mondo. Ho esordito con il Lecce e il mio sogno si è avverato, poi sono andato a crescere con altre squadre».
MIGLIOR VUCINIC – «Sicuramente io ho avuto l’annata con Ranieri in cui ero veramente in forma e mi girava molto bene. Anche nel primo anno alla Juve è andata bene, sceglierei quei due anni».
JUVE – «Quando sono arrivato alla Juve avevo alle spalle molte partite con la Roma. Sono entrato in una macchina di guerra, perché comunque quando ci affrontavano avevano paura di noi. All’inizio no, ma poi Conte è stato bravo a farci diventare una macchina da guerra sotto tutti i punti di vista».
ALLENATORE – «Sto cercando di prendere il patentino. Mi piacerebbe allenare le squadre dove sono stato, le porto sempre nel cuore, anche se il Lecce è lì più di tutte perché mi ha cresciuto, mi ha fatto diventare ciò che sono e gli sono molto riconoscente. Poi si vedrà».
ALLENATORI MIGLIORI – «Tutti i mister mi hanno dato qualcosa di importante. Spero di eguagliare loro al 30%, sarei veramente felice. Sono degli ottimi professioni del calcio».
ATTACCO JUVE – «Hanno Cristiano Ronaldo. Se proprio vogliamo consigliare uno all’altezza per il futuro direi Mbappé ma non so se il Psg è disposto a vendere un giocatore pazzesco. Uno come lui non nasce più, per quello che ha dimostrato nonostante la sua giovane età».
PARAGONE – «Non mi rivedo in un attaccante in questa Serie A».
SCAMBIO GUARIN – «Mancava la firma che non è arrivata. Va bene così. Vestire la maglia dell’Inter mi sarebbe piaciuto? Non lo so. Per come è andata sono felice. Non so lì cosa avrei trovato. Poi ad Abu Dhabi mi sono trovato benissimo».
PRIMO SCUDETTO JUVE – «Secondo me la partita decisiva è stata contro il Milan in casa nostra. Il Milan era molto superiore a noi ma quando li abbiamo incontrati in casa ci ha dato una spinta incredibile e ci ha fatto credere nei nostri mezzi. Nessuno ci credeva all’inizio nello scudetto, poi mattone per mattone è arrivata una casa bellissima con lo scudetto come fiocco».
DEL PIERO E TOTTI – «Basta che dici i loro nomi e dici tutto. È calcio, è poesia, sono professori, sono fenomeni, sono pazzeschi. Come toccano la palla, come stoppano, come calciano… Sono veri fenomeni, ma non lo devo dire io. Ho avuto la fortuna di giocare con entrambi e lo racconterò ai miei figli. Loro due sono speciali. Sono due leader, ma dentro e fuori dal campo. Ho un pensiero: se sei capitano per tutti quegli anni lo sei perché hai un peso nello spogliatoio».