Hanno Detto
Weah a Dazn: «Allegri chiede di difendere. McKennie? Lo ammiravo»
Weah a Dazn: «Allegri chiede di difendere. McKennie? Lo ammiravo». La lunga intervista dell’esterno della Juve
Weah ha rilasciato un’intervista a Dazn insieme a McKennie, suo compagno di squadra alla Juve e in Nazionale.
I GENITORI – «Mio padre era un normale genitore. Prima di trasferirci a New York vivevamo in Florida e mi portava agli allenamenti, giocavamo in giardino. Tutte cose normali, insomma. Avevo una vita tranquilla come gli altri bambini. Mia mamma c’era sempre, anche quando andavamo in California che è tipo a sei ore da New York. C’era sempre, dopo la scuola dovevamo fare su e giù nel New Jersey, che è tipo a un’ora e mezza, per gli allenamenti. Poi tornavamo indietro per un’altra ora e mezza e facevo i compiti».
PRIMO INCONTRO CON MCKENNIE – «Nel 2017, probabilmente. Ma io ho sempre saputo chi era, perchè è più grande di due anni. Io li ammiravo, lui e Christian (Pulisic, ndr.). Lui è sempre stato uguale: divertente, pieno di energia, l’anima della festa».
MUSICA PREFERITA – «Credo ci piaccia più o meno la stessa musica. A parte che a lui piace anche il country, io non l’ascolto. Se faccio musica anche qui a Torino? Sì scrivo un sacco. Quando sono a casa e non sono troppo stanco mi metto a scrivere. Poi chiamo il mio migliore amico che è un producer e facciamo le nostre piccole cose insieme. Voglio diventare un autore professionista un giorno, mentre gioco. Penso sia divertente. Quando siamo a casa abbiamo tanto tempo, non possiamo buttarlo sedendoci sempre davanti alla tv con i videogiochi, quindi semplicemente ho iniziato a scrivere».
TORINO – «Bella, ma non siamo stati da nessuna parte. Dopo l’allenamento a essere onesti stiamo spesso a casa, ci rilassiamo».
ALTRI SPORT PREFERITI – «Seguo molto i Giants. Ma sono stati forti per poco, fino a Eli Manning. Sono di New York quindi i Knicks, i Giants, le squadre in cui sono cresciuto».
INFANZIA A NEW YORK – «Bello, c’è un po’ di tutto, è un melting pot. Abbiamo gli italiani, gli irlandesi, i giamaicani, i portoricani…».
PAPA’ GEORGE – «Dicevo solo che era un atleta professionista, negli States potevo dire solo così perchè poi spiegare… Sapevo che lui giocava a calcio, nel Milan e in altre squadre, ed era un po’ triste spiegarlo tutte le volte. Ma alla fine era divertente, siamo fieri di lui e di cosa ha fatto. Seguire le sue orme è un orgoglio e lo sto facendo step by step, un po’ alla volta».
IDOLI E POSTER IN CAMERA – «Non ne avevo, la mia camera era piena di videogiochi… Il mio idolo? Melo, Carmelo Anthony (ex giocatore di basket, ndr)».
PRATICARE ALTRI SPORT – «Sono sempre stato atletico, imparare cose nuove non è mai stato difficile per me, mi è sempre interessato fare altri sport come football a scuola, basket, calcio. Tutto è legato, correlato, così anche nel calcio puoi cambiare posizioni, ma per me è più che altro divertimento».
RUOLO ALLA JUVE – «Ora sono quinto di centrocampo ma ho giocato ala per anni. E ho fatto anche la punta».
AMBIENTAMENTO IN SERIE A – «Non è difficile, solo molto difensiva. Cosa ci chiede Allegri? Di difendere».
LINGUA ITALIANA – «Capisco l’italiano molto bene, non mi aspettavo di comprenderlo così facilmente. Una volta che imparo qualcosa mi rimane in mente».
CALCIO AMERICANO E MONDIALE – «Ultimamente la seguo la MLS ma non tutto, la guardo per i miei amici. E’ uno sport che sta crescendo, in più il Mondiale sarà da noi quindi è divertente. Vi avviso, siamo pericolosi in casa».
HARRY POTTER – «Io odio Harry Potter, lo trovo noioso, non riesco a guardarlo. Il mio film preferito è Poetic Justice, un film vecchio».