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Weah Juve, Fosseux (La Voix du Nord): «Il ruolo, la sua crescita, le curiosità: vi racconto Timothy» – ESCLUSIVA
Olivier Fosseux, giornalista de La Voix du Nord, ha parlato così di Timothy Weah alla Juve in esclusiva a Juventusnews24
Si sta per concretizzare il primo colpo del calciomercato Juve estivo. I bianconeri hanno scelto Timothy Weah per rinforzare la fascia destra, accelerando in maniera decisa l’operazione con il Lille. In esclusiva a Juventusnews24, il giornalista de La Voix du Nord Olivier Fosseux ha tracciato l’identikit dell’esterno statunitense.
Per chi non lo conoscesse, che tipo di giocatore è Timothy Weah?
«Weah ha firmato per il Lille quattro anni fa. Era di proprietà del Psg ed è stato acquistato per circa dieci milioni di euro. La prima stagione non conta, ha avuto un po’ di ricadute e infine si è operato alla coscia. È stato ingaggiato come attaccante, ma è stato schierato soprattutto come ala destra. Generoso nello sforzo, si distingue anche per la sua velocità e capacità di saltare l’avversario. È ancora giovane, ha solo 23 anni. Umanamente parlando, è un tipo piuttosto discreto, sempre sorridente e allegro. Non è necessariamente un leader nello spogliatoio. Non crea disordine. A Lille era molto vicino a Jonathan David e Angel Gomes. Davanti ai media è piuttosto a suo agio ma è una comunicazione molto controllata, se non abbastanza piatta. Non è il tipo di giocatore che fa dichiarazioni scioccanti».
Al Lille ha giocato in diverse posizioni: esterno destro e sinistro, prima punta, terzino. Ma qual è, secondo te, il ruolo più adatto per le sue caratteristiche?
«Con Christophe Galtier e Jocelyn Gourvennec ha giocato molto spesso sulle fasce, in attacco, e soprattutto a destra. Con gli arrivi di Zhegrova e Ounas, quella zona di campo era bloccato con Fonseca, dunque Weah era in difficoltà all’inizio della stagione a causa di un infortunio al piede. Si è ben curato ed è tornato in forma per giocare una buona Coppa del Mondo con gli Stati Uniti. Fonseca alla fine lo ha utilizzato in un altro ruolo, come laterale destro o sinistro perché Diakité e Ismaily sono stati spesso infortunati. Weah si è rivelato un buon difensore perché è veloce ad intercettare. È cresciuto tatticamente nel corso delle partite e la sua velocità era interessante sulle ali. Lo trovo comunque più utile come ala destra. È anche un giocatore molto attento alle istruzioni del suo allenatore».
La Juventus ha virato in maniera netta su Weah per arricchire la sua fascia destra. Ma oltre ai bianconeri, c’erano altre squadre interessate a lui?
«Weah ha ancora un anno di contratto al Lille. È ora che il LOSC lo venda per ottenere un ricavo e Weah non ha mai nascosto che avrebbe voluto tentare un’altra sfida a 23 anni. È già stato campione di Francia con il PSG e Lille, campione di Scozia con il Celtic. Per ora ha vinto titoli con tutti i club in cui ha giocato. Negli ultimi mesi, in Francia, il Marsiglia è venuto a chiedere informazioni. È anche noto che ha avuto qualche contatto con club di Bundesliga e Liga. Si parla di Leverkusen e dell’Atletico Madrid».
Un giocatore come Timothy, secondo te, quale valore aggiunge ad una squadra come la Juve?
«La sua versatilità e il suo spirito di combattimento sono dei veri punti di forza. Bisognerà vedere come troverà soluzioni di fronte alla cultura tattica degli italiani. Fisicamente è in piena forma. È sempre molto positivo e pieno di buone intenzioni».
Torniamo al Lille: che stagione è stata questa per lui?
«È stata la sua stagione migliore con il LOSC. È stato infortunato fino a metà settembre e ha iniziato a recuperare il ritmo per essere in forma per la Coppa del Mondo con gli Stati Uniti. Ha anche segnato. Poi è tornato durante lo stage in Spagna e ha approfittato degli infortuni di Ismaily e Diakite per essere efficace come laterale. Fonseca ha avuto problemi effettivi e ha ritenuto che aveva qualità per essere un difensore».
In quale aspetto è cresciuto maggiormente da quando è tornato in Francia e in cosa deve ancora migliorare?
«Al Lille ha fatto progressi tecnici con giocatori di alto livello come Renato Sanches, Rémy Cabella e perde anche meno palloni. È utile in profondità. È diventato più versatile. Galtier ha avuto l’idea di metterlo la prima volta laterale destro. Gourvennec lo ha fatto anche una o due volte, e Fonseca più spesso per portare velocità. Ha fatto progressi tattici e, giocando dietro, è cresciuto di più anche nella percussione. Deve ancora migliorare nel gioco di testa e di fronte alla porta. Manca di abilità davanti al gol, ha segnato solo otto volte in tutte le competizioni in quattro anni a Lille. Non è abbastanza. Ma ha solo 23 anni. È comunque un giocatore con un superbo spirito, molto combattivo».
Domanda secca: è già pronto per la Juventus?
«Mi domando se il salto non sia un po’ troppo grande per lui perché manca di efficacia davanti all’obiettivo. Non segna abbastanza per essere un giocatore offensivo nonostante abbia occasioni. Essendo un giocatore che lavora, spera di fare un salto in Italia scoprendo un terzo campionato».