Hanno Detto
Avvocato Suarez: «Paratici ci ha contattato, mi chiese del passaporto»
Ivan Zaldua, avvocato di Luis Suarez, ha parlato dei contatti con la Juve nel corso della sua deposizione
Ivan Zaldua, nei verbali della deposizione relativa al caso legato all’esame di Suarez, racconta una versione opposta alle parole di Andrea Agnelli. Le parole riportate da Gazzetta.it.
CONTATTI SUAREZ JUVE – «A fine agosto il Barcellona mi ha contattato per dirmi che avrebbe cercato un altro giocatore e quindi Suarez avrebbe dovuto cercare un’altra squadra. Abbiamo comunicato al Barcellona che non avevamo intenzione di recedere dal contratto. La Juventus tramite il direttore sportivo Fabio Paratici ha contattato direttamente Suarez. Successivamente Paratici mi ha contattato per iniziare la trattativa. Ho avuto molte conversazioni con il Sig. Paratici. La prima email che ci siamo scambiati è del 29 agosto e contiene una proposta contrattuale con i termini economici dell’ingaggio e dei bonus proposti. Dopo aver negoziato, abbiamo raggiunto un accordo».
ACCORDO TROVATO – «Una volta ricevuta l’approvazione di Luis, secondo la nostra conversazione telefonica, allego il riepilogo con la tua proposta iniziale, la nostra proposta e l’accordo finalmente raggiunto. Luis preferisce firmare per 2 anni con la possibilità che entrambe le parti… pagando una clausola di € 1.000.000. Passaci, quando puoi, l’offerta formata da parte tua, in modo che possiamo fare i passi corrispondenti con la FCB e possiamo continuare ad andare avanti».
PASSAPORTO – «Paratici mi chiamò per chiedere se Suarez avesse il passaporto comunitario e io risposi di no. Suarez aveva presentato tutta la documentazione per richiedere la cittadinanza italiana, poiché sua moglie e i suoi figli hanno il passaporto italiano. La Juventus ci ha informato della necessità di svolgere l’esame di italiano e abbiamo atteso che il club ci dicesse quando si sarebbe tenuto. Ho parlato con Paratici e con Lombardo della possibilità di farlo in tempo utile».
IN CASO DI ESAME FALLITO PER SUAREZ – «Avevamo un accordo di massima sulla durata e sull’ingaggio, ma era tutto condizionato al superamento delle visite mediche. In più, quando Paratici ci ha comunicato la necessità che Suarez avesse il passaporto comunitario, ho avviato altre trattative con altri club per l’eventualità che non fosse stato tesserato dalla Juventus se non avesse passato l’esame o se l’avesse passato ma non avesse ottenuto la cittadinanza in tempo. Avevo detto a Paratici che l’esame sarebbe stato il 17, credo di averglielo detto il 14 o il 15 settembre. Gli avevo detto che avrebbe sostenuto l’esame a prescindere dal tesseramento con la Juventus, per ottenere comunque il passaporto italiano come gli altri membri della sua famiglia. Paratici mi rispose che per lui andava bene. Preciso un dato importante: a quella data non avevamo ancora trovato un accordo con il Barcellona per la rescissione del contratto. Paratici mi chiese discrezione. Non potevamo ancora rendere noto l’accordo con la Juventus perché non era ancora stato risolto il contratto con il Barcellona, che non era a conoscenza dell’esistenza dell’intesa raggiunta con la Juventus, ciò perché l’accordo con la Juventus sarebbe stato possibile solo se non avesse dovuto pagare nulla per rilevare il cartellino del calciatore».
TRATTATIVA ARENATA – «La trattativa con la Juventus si è raffreddata. Parallelamente sono stato contattato da altri tre club, Roma, Paris Saint Germain e Atletico Madrid. La Juventus era preoccupata che non si sarebbe fatto in tempo a completare le procedure per la cittadinanza e il tesseramento. Con Paratici avevamo parlato proprio quella settimana delle difficoltà che erano emerse, anche a reperire l’atto di nascita e altri certificati dall’Olanda. Tutto ciò prima dell’esame. In quella settimana Suarez ha parlato con Paratici. In quella stessa settimana si è avviata la trattativa con l’Atletico Madrid. Già dal 18 ho iniziato a trattare con il Barcellona per la risoluzione».