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Zaniolo Juve, l’ex allenatore: «Uno con qualità da top. Ve lo racconto» – ESCLUSIVA

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Carlo Ricchetti, ex vice-allenatore della Virtus Entella, ha così parlato di Nicolò Zaniolo in esclusiva per Juventusnews24

Juventus al lavoro sul mercato per rinforzarsi in vista della prossima stagione, in cui gli obiettivi saranno necessariamente diversi da quelli di quest’anno. Tra i tanti nomi visionati c’è quello di Nicolò Zaniolo, di cui ha parlato in esclusiva per i nostri microfoni Carlo Ricchetti, ex vice-allenatore della Virtus Entella ai tempi dell’esordio in B dell’ex romanista.

Com’era lavorare con il giovanissimo Nicolò Zaniolo?

«Già ai tempi si vedeva che aveva caratteristiche importanti, oltre al livello tecnico aveva qualità superiori agli altri giocatori. Anche fisicamente dava segni di miglioramento della stuttura. E poi aveva tanta personalità per poter giocare con un gruppo importante come era l’Entella di allora. Infatti poi lo facemmo esordire con i grandi».

Queste furono le caratteristiche che vi spinsero a lanciarlo così giovane in prima squadra all’Entella?

«Si si, assolutamente e poi l’Entella ha lavorato sempre con questi profili. E’ stato molto importante, noi lo facemmo giocare e ripeto che balzò subito all’occhio il fatto che avesse una buona personalità. Non aveva timore nel rischiare la giocata».

Quanto l’hanno frenato gli infortuni ai crociati? E quanto ancora ha da esprimere?

«L’hanno frenato tanto. Già avere guai con un ginocchio, parlo anche a livello personale, porta diversi problemi, figuriamoci averne a due… Non è affatto semplice recuperare e tornare a certi livelli, ma spero che non ne abbia più. Ha le caratteristiche che servono per diventare un giocatore importante».

In tanti in Italia l’hanno bollato come “cattivo ragazzo”. Ma è davvero così?

«Non so sinceramente cosa abbia fatto per meritarsi questa etichetta, io so solo che con noi ha avuto sempre un comportamento esemplare, non ci ha mai dato problemi. Arrivano notizie di qualche atteggiamento un po’ così che potrebbe essere un limite».

Secondo lei cosa non ha funzionato con la Roma?

«Anche il comportamento può aver avuto una sua componente importante, oltre al punto di vista fisico. Per giocare a certi livelli, se non hai condizione fisica importante, alla lunga paghi».

E il Galatasaray è stata la scelta giusta per rilanciarsi?

«Sicuramente, lo dimostrano i fatti. In Turchia ha vinto un campionato e fatto benissimo, ha avuto nuovamente continuità e modo di esprimere le sue potenzialità dando un contributo importante. Deve e può ancora crescere, ma sono sicuro possa diventare un top».

Secondo lei come mai nessuna italiana ha voluto puntare, lo scorso gennaio, su un Zaniolo in uscita dalla Roma?

«Perchè magari sspettavano che fisicamente si mettesse apposto. Nicolò dopo ha risposto bene e ora spero che qualcuno possa riportarlo in Serie A, è un peccato vederlo giocare fuori dall’Italia».

Qualcuno come la Juve?

«Secondo me ha qualità da Juve. Poi non so quali sono le valutazioni che fanno in casa bianconera ma sarebbe importante ritrovare un giocatore così in Italia. E poi nella Juve avrebbe ulteriore modo di crescere in tutto, sia fisicamente che tecnicamente che anche di carattere. Si riuscirebbe ad inquadrarlo meglio».

Come potrebbe giocare con Allegri? Dove lo vedrebbe meglio se si continuasse con il 3-5-2?

«Nel 3-5-2 fa il sottopunta, o al massimo la mezz’ala anche se richiede più sacrificio quel ruolo e va a perdere le caratteristiche principali. Lo vedrei bene nei due davanti come fatto in Nazionale e un po’ come faceva anche Dybala proprio a Torino».

Out Chiesa, in Zaniolo: la convince questa mossa?

«E un peccato anche per Chiesa, perchè pure lui ha avuto degli infortuni importanti e non ha avuto quella crescita che ci si aspettava. Però magari, messi nelle condizioni ideali, Chiesa e Zaniolo possono anche giocare insieme. Con un altro modulo non è detto che uno sia l’alternativa all’altro: Chiesa ha bisogno di più campo, ha qualità diverse da quelle di Nicolò».

Ha qualche aneddoto che la lega particolarmente a Zaniolo?

«Lo notai io quando eravamo all’Entella: avevamo lo scout nello spogliatoio e vedevo qualche azione della Primavera. Notai questo ragazzo e dissi al mister Breda “Ma questo è da tenere d’occhio, potrebbe fare al caso nostro”. Purtroppo poi noi andammo via e lui fu mandato all’Inter mi pare. Mi fece piacere per lui, ma significa che anche la società ci aveva visto bene come noi».

Si ringrazia Carlo Ricchetti per la cortesia e la disponibilità dimostrate nel corso di questa occasione

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